I beni confiscati alle mafie in Valle d’Aosta sono stati al centro della riunione dell’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso che si è tenuta nel pomeriggio di ieri, martedì 12 settembre, nell’aula consiliare del Municipio di Quart. Il tema è stato trattato partendo dal presupposto che gli immobili interessati nella regione sono, attualmente, una trentina e nella prospettiva del loro successivo utilizzo.
Al riguardo, il sindaco di Quart, Fabrizio Bertholin, parla di “percorsi burocratici molto lunghi per acquisire e, successivamente assegnare questi beni. Nonostante l’iter piuttosto complicato, abbiamo già assegnato un terreno all’associazione Forrest Gump, che si occupa di disabilità, e un appartamento alla cooperativa sociale La Libellula che eroga un servizio di Tate familiari. In un altro immobile, invece, sarà attivato nel breve un progetto di housing first”.
“Ci ha lasciati perplessi constatare che anche in una piccola comunità come la nostra era presente un bene sottratto dallo Stato alla criminalità organizzata – evidenzia, per parte sua, il sindaco di Challand-Saint-Victor, Michel Savin -. L’immobile confiscato, e assegnato poi al nostro Comune, era stato acquistato da persone residenti fuori Valle. Oggi è la Maison du Tsan e ha un significato simbolico molto importante, tanto che i ragazzi che praticano questo sport hanno giocato una partita di campionato con la maglia dell’associazione Libera, non solo per ricordare la provenienza di questo bene, ma anche per sensibilizzare la popolazione su questa tematica di non poco conto”.
“Il Comune di Charvensod – spiega, infine, il Sindaco Ronny Borbey – ha acquisito un box auto frutto di una confisca che è stato assegnato all’associazione Fiolet ed è attualmente utilizzato come magazzino per riporre materiale e attrezzattura. Un bene che torna alla comunità, utile per la collettività, un gesto importante dal grande valore simbolico”.
Nel corso della riunione, l’organismo antimafia ha anche incontrato due dei tre componenti del Comitato tecnico scientifico, Claudio Forleo e Roberto Gerardi, per la definizione del lavoro di mappatura socio-economica del territorio valdostano, pure alla luce del contesto storico attuale, caratterizzato dai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
E’ stata poi presentata una bozza del progetto “Giovani ambasciatori per la legalità”, organizzato dal Consiglio regionale e dall’Università della Valle d’Aosta. La “Winter school”, che dovrebbe tenersi nei prossimi mesi di novembre-dicembre, intende formare degli studenti universitari sulla presenza della criminalità organizzata a livello nazionale, internazionale e locale. Al completamento del percorso formativo i partecipanti avranno il compito di trasmettere quanto appreso ai ragazzi delle scuole valdostane.
“Conoscere l’operatività mafiosa sul territorio con tutte le ricadute economiche, sociali e culturali che questa comporta è la base di partenza per affrontare nella giusta ottica il fenomeno della criminalità organizzata – commenta il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin. – Il progetto, voluto dall’Osservatorio, rientra nei compiti e nei doveri di questo organismo, la cui attività di informazione riveste un ruolo centrale e irrinunciabile”.
Una risposta
Potrebbe essere utile ricordare al lettore smemorato cos’è l’osservatorio e chi ne fa parte….