Tornano i tamponi antigenici o molecolari per i sintomatici al SARS-CoV-2 per l’accesso in pronto soccorso o per i ricoveri nelle strutture sanitarie. E’ una delle indicazioni di una circolare del Ministero della Salute, diffusa nei giorni scorsi, e recepita dall’Assessorato alla Sanità e dall’Azienda Usl.
L’effettuazione di un tampone antigenico o molecolare è indicata per i pazienti che presentano sintomi con quadro clinico compatibile con Covid-19, associata alla ricerca di altri virus, quali ad esempio quelli influenzali; per i pazienti che all’anamnesi dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato Covid-19, con esposizione negli ultimi 5 giorni; per i pazienti, pur asintomatici, che devono effettuare ricovero o un trasferimento (sia programmato che in emergenza).
Per l’accesso alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie e socio-assistenziali è indicata l’effettuazione di tampone per gli ospiti di nuovo inserimento al momento dell’accesso presso la struttura o per gli ospiti in trasferimento al momento del trasferimento in altra struttura territoriale dell’ospite già inserito. L’effettuazione del test è raccomandata per la gestione successiva dell’ospite all’interno della struttura, che, in caso di positività, prevede l’isolamento di tale ospite in stanza singola, ma non può essere motivo di esclusione per l’inserimento in struttura.
I visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con Covid-19 devono evitare di accedere alle strutture ospedaliere e strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie e socio-assistenziali; gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria e socio-assistenziale che presentano sintomi compatibili con Covid-19 o positivi ai test diagnostici per SARS-CoV-2 devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili. Tali operatori, dovranno astenersi dal lavoro utilizzando le modalità previste per l’astensione (permessi, ferie e malattia). Le citate misure potranno terminare, quando tali operatori siano risultati negativi ad un test antigenico o molecolare effettuato nelle sedi a ciò autorizzate, ma non in auto-somministrazione.
L’utilizzo della mascherina a visitatori e operatori è raccomandato nelle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie e socio-assistenziali, nei Pronti Soccorso, negli ambulatori specialistici, nei reparti ospedalieri, tranne che nelle sale di attesa e nei connettivi. In particolare è raccomandato per gli operatori nei momenti di attività assistenziali che prevedono un contatto diretto con i pazienti/ospiti/utenti.
Per l’assistenza continuativa (anche oltre l’orario di visita) da parte dei caregiver o familiari ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere (anche ai pazienti ricoverati con test positivo a SARS- CoV-2) o ospiti nelle strutture residenziali, è fatto obbligo di utilizzo della mascherina, preferibilmente FFP2, durante tutta la permanenza; una frequente igiene delle mani; l’assenza di sintomi respiratori. E’ preferibile, inoltre, che il caregiver sia sempre la stessa persona.
La scorsa settimana la Valle d’Aosta presentava una quarantina di casi diagnosticati di positività al Covid-19, con sei ricoverati in area medica.