E’ in programma per mercoledì 18 ottobre, alle ore 18.30, nel teatro della Cittadella dei giovani di Aosta l’incontro con i volontari di Intercultura Aosta. L’associazione che dal 1955 opera in Italia, e in tutto il mondo, attraverso la rete AFS Intercultural Programs, consente di frequentare una scuola e di vivere insieme a una famiglia selezionata all’estero. L’invito è rivolto a studenti iscritti a una scuola superiore nel nostro Paese, nati prioritariamente tra il 1° luglio 2006 e il 31 agosto 2009.
Sono 16 i ragazzi partiti quest’anno dalla nostra regione per un’esperienza scolastica della durata di un anno, sei o tre mesi, nei quattro angoli del mondo. Per la prossima generazione di adolescenti “esploratori” di sé stessi e delle diverse culture del mondo, Intercultura ha aperto, fino al 10 novembre, le iscrizioni per partecipare ai programmi all’esterno in 60 Paesi nei 5 continenti e per richiedere una delle oltre 1000 borse di studio messe a disposizione per l’anno scolastico 2024-2025, anche grazie alle donazioni di numerosi enti, aziende e fondazioni. In particolare, per gli studenti valdostani, è disponibile anche una borsa di studio sostenuta dal Consiglio regionale.
Tra le novità, si segnala l’apertura dei programmi in due Paesi dell’est Europa: la Bulgaria (trimestre scolastico) e la Lituania (semestre scolastico), oltre a nuovi programmi in destinazioni già presenti, come il trimestre in Corea del Sud, il semestre in Perù e in Svizzera, il trimestre in Nuova Zelanda.
Il progetto educativo dell’associazione prevede anche l’accoglienza di oltre 400 adolescenti di tutto il mondo in arrivo nel nostro Paese da settembre, ospitati da una famiglia e da una scuola locali. La proposta di Intercultura si rivolge infatti non solo agli studenti, ma anche alle famiglie italiane e alle scuole che desiderano vivere un’esperienza di apertura internazionale, pur rimanendo in Italia.
A gennaio 2024, due famiglie valdostane accoglieranno a La Salle e a Châtillon due studenti stranieri e avranno così l’opportunità di vivere un’avventura interculturale senza spostarsi da casa. Anche negli scorsi anni, diversi studenti del mondo hanno trascorso un programma Intercultura nella nostra regione: Charo dall’Argentina, Kerem dalla Turchia, Aleksandra dalla Polonia e vari altri. Per informazioni sull’opportunità di ospitare, si può contattare Viviana Lettry, responsabile dell’ospitalità, al 347 135 138.
Affidabilità, pensiero critico, consapevolezza delle proprie capacità, apertura mentale, comprensione e valorizzazione delle differenze culturali, comunicazione efficace ed empatia, oltre a voler essere protagonisti attivi del cambiamento nella società. Sono alcuni dei risultati evidenziati dagli studenti che hanno partecipato a un programma scolastico all’estero con Intercultura, basato non solo sul periodo alle’stero in età adolescenziale, ma anche dal percorso di formazione che precede, accompagna e segue tale esperienza.
2 risposte
Certamente ogni esperienza fuori dalla propria zona confort ha i suoi pregi, ma il periodo estero con Intercultura adv ha finalità diverse, rispetto all’acquisizione di una lingua straniera. Si tratta di un progetto educativo volto a imparare a gestire la complessità, che può essere svolto solo nel periodo adolescenziale, nel quale si forma la personalità definitiva dei ragazzi. Una ricerca Ypsos del 2015 sembra darci ragione. Quanto ai costi, certamente significativi, evidenzio che in media due terzi degli studenti ottiene una borsa di studio da Intercultura o dagli sponsor e che su 14 studenti partiti lo scorso anno, 10 hanno avuto una borsa di studio e ancora 10 borse di studio sono state erogate quest’anno, su sedici studenti vincitori di un programma (tra le quali 8 da Intercultura per importo variabile tra il 60 e il 20 percento, una INPS e una da 6.000 euro del Consiglio Valle d’Aosta a un ragazzo vincitore di un programma annuale in Francia). Luca Bartaloni, resp.le invio del centro locale di Aosta.
I costi di questi soggiorni sono insostenibili e non tutti possono permetterseli. I mei figli, finita la scuola, sono partiti per l’estero in sistemazioni simili presso famiglie straniere e hanno anche lavorato. Morale: ora sanno la lingua perfettamente, noi abbiamo risparmiato e loro guadagnato!