Nuovo incarico per il deputato valdostano Franco Manes, selezionato come membro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. La Commissione, già operativa dalla XIII legislatura, è stata ricostituita con un atto dello scorso 10 maggio e ha avviato le sue funzioni da qualche settimana.
Il provvedimento ha delineato le funzioni della Commissione, che sono in gran parte una prosecuzione delle responsabilità della legislatura precedente (vedi le indagini sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti, o l’individuazione di illeciti nel traffico transfrontaliero degli stessi), ma ne ha definite di nuove.
Tra queste, l’indagine sugli illeciti legati allo smaltimento di impianti per la produzione di energia rinnovabile e l’analisi delle attività illecite nel settore agricolo e agroalimentare. La Commissione è composta da 18 senatori e 18 deputati, nominati dai presidenti della Camera di appartenenza (Manes è stato nominato su chiamata del presidente Fontana), assicurando la rappresentanza di tutti i gruppi parlamentari esistenti.
Il deputato Manes ha dichiarato: “rappresentare il Gruppo misto e la componente delle minoranze linguistiche e delle autonomie del Senato e della Camera, in qualità di capogruppo è sicuramente positivo, tenuto conto che è fondamentale in questa Commissione garantire che le voci delle nostre comunità, tra cui quella valdostana, e dei nostri territori siano ascoltate e rappresentate in tutti gli aspetti della gestione e della tutela ambientale, al di là delle ideologie”.
Una risposta
Domanda: oltre a collezionare nomine nelle commissione, quand’è che l’onorevole Manes riuscirà a portare il primo risultato concreto frutto della sua azione per la Valle d’Aosta? Perché, per ora, si vede soltanto una gran nebbia fitta.