“Dans quel genre de monde vivons-nous?”: dal Savt un evento a contrasto della violenza sulle donne

Organizzata in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne di sabato 25 novembre, la serata del prossimo giovedì 7 dicembre si nutre della collaborazione della psicologa e cooperante Marzia Vigliaroni e della fotografa documentarista Margherita Dametti.
Da sinistra in alto Margherita Dametti e Sonia Chabod, in basso Claudio Albertinelli e Marzia Vigliaroni
Società

Anche il Savt, Sindacato autonomo valdostano travailleurs, aderisce alle celebrazioni della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un evento dedicato dall’ambivalente e provocatorio titolo “Dans quel genre de monde vivons-nous? Histoires de vie d’ici et de là-bas”. Presentata durante la conferenza stampa di mercoledì 22 novembre, l’iniziativa è in programma alle 18 del prossimo giovedì 7 dicembre nella Saletta Savt di Via Carrel, ad Aosta.

“Questo progetto si vuole una sorta di scatola nella quale inserire contenuti e creatività, originalità ed empatia, tutti quanti elementi indispensabili per veicolare un messaggio di rispetto e lavorare sulla cultura e sulla vocazione della regione come carrefour dell’Europa – hanno commentato Claudio Albertinelli, segretario generale del sindacato, e Sonia Chabod, referente per le pari opportunità -. Ambiamo a una società aperta al contributo di tutte le persone che abbiano un patrimonio di esperienze, conoscenze, saper fare e idee da condividere con gli altri, rispettosa delle esigenze e delle aspettative di tutti e soprattutto libera da quell’ignoranza che è fonte prima della violenza”.

“Dans quel genre de monde vivons-nous?” si nutrirà della collaborazione della psicologa e cooperante Marzia Vigliaroni e della fotografa documentarista Margherita Dametti. Lo scopo è quello di promuovere una riflessione sul ruolo dei cittadini di oggi e di domani nella costruzione di un mondo quanto più possibile equo e aperto all’altro.

“È stata forse l’infanzia trascorsa nel Quartiere Cogne ad avermi spinta verso un impiego nell’ambito della cooperazione, un cammino che mi ha portata a imparare a incontrare l’altro senza stereotipi o pregiudizi – ha raccontato Vigliaroni -. È quantomai urgente apprendere una nuova narrativa il più equa e partecipata possibile, soprattutto in un’attualità in cui tutto è comunicazione, immagini, dati che moltiplicano le distorsioni”.

In un momento storico dove la violenza genera sempre più rumore, tanto buono quanto cattivo, la mancanza di informazione e dialogo con l’altro non fa che rafforzare preconcetti e fenomeni di intolleranza.

“I miei scatti mirano a mostrare la sofferenza e il dolore non in chiave fine a se stessa ma per contribuire in qualche modo al cambiamento – ha spiegato Dametti -. Questo incontro cercherà di parlare di potenziale e cercare di smontare il pregiudizio e la violenza sbattuta in faccia senza elaborazione, ragionando su come ricostruire un racconto che dia giusta profondità ed elementi sufficienti a conoscere l’alterità”.

Nell’ottica di un percorso di sensibilizzazione che dalle sole ricorrenze del 25 novembre e dell’8 marzo si estenda lungo tutto il corso dell’anno, è stato oggi svelato il nuovo logo dedicato al Savt égalite des chances: esso rappresenta un 8 che diviene infinito a simboleggiare una riflessione viva e permanente che lavori sul lungo termine sia per la parità sia contro la violenza di genere.

Il logo del Savt égalite des chances
Il logo del Savt égalite des chances

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