Nel mese di dicembre proponiamo al pubblico spettacoli al Planetario e visite guidate notturne in Osservatorio Astronomico, con prenotazione online obbligatoria, in programma nei seguenti giorni: venerdì 8, sabato 9, 16 e 23, poi da mercoledì 27 a sabato 29 dicembre 2023 e da mercoledì 3 a sabato 6 gennaio 2024 durante il periodo festivo delle vacanze per Natale e il nuovo anno. Per informazioni e prenotazioni, consultate il nostro sito web: www.oavda.it.
Il solstizio d’inverno
Per l’emisfero boreale della Terra, il 22 dicembre è il giorno più corto del 2023; l’istante del solstizio cade alle ore 4.24 dei nostri orologi. Da uno stesso luogo di osservazione il Sole sorge da un punto dell’orizzonte che è quello più meridionale possibile in tutto l’anno. Dopo aver descritto in cielo un breve arco (il più corto dell’anno) e aver culminato verso sud, tramonta a metà pomeriggio, segnando così il giorno in cui il Sole resta meno tempo in assoluto sopra l’orizzonte. Dal giorno successivo le giornate cominciano ad allungarsi, ma per alcuni giorni il Sole sembra sorgere sempre nella stessa direzione dell’orizzonte, discostandosi di poco dal punto di levata del solstizio, e l’altezza in culminazione non sembra crescere apprezzabilmente.
Da qui l’etimologia del termine “solstizio” dall’espressione latina “sol stat”, ossia “il Sole è fermo”. Com’è noto, per accorgersi dell’allungamento delle giornate, occorrerà attendere almeno tre settimane. Per contro, gli appassionati del cielo notturno potranno avvantaggiarsi della lunga durata della notte astronomica: infatti, tra il 21 e il 22 dicembre, per le latitudini del nord Italia, dalla fine del crepuscolo serale all’inizio di quello mattutino trascorrono ben 11 ore e mezza in cui il cielo è perfettamente scuro.
La Luna
Le fasi della Luna
Ultimo quarto martedì 5 dicembre, Luna nuova mercoledì 13, Primo quarto martedì 19, Luna piena mercoledì 27.
Congiunzioni della Luna con pianeti e stelle brillanti
Nella notte tra il 3 e il 4 dicembre la Luna sarà molto vicina a Regolo, la stella più brillante nella costellazione del Leone e a solo a 1,5° a sud ovest della stella Al Jabbah, in antico arabo “la fronte” del felino celeste.
Nelle prime ore dell’8 dicembre il nostro satellite naturale comporrà un bel terzetto con la stella Spica, la stella principale della Vergine, e il pianeta Venere. Il fenomeno sarà apprezzabile prima dell’alba, a partire dalle 5 fino alle 7 circa. Il giorno dopo si replica: la Luna si troverà tra i due astri, rendendo il tutto ancora più spettacolare.
Nella serata del 17 il nostro satellite naturale sarà in congiunzione con Saturno: i due oggetti saranno prospetticamente vicini già a partire dalle 18.
All’imbrunire del 22 dicembre sarà possibile ammirare una bella configurazione celeste tra Luna e Giove; la separazione fra questi due oggetti sarà di poco più di 3 gradi.
Alla vigilia di Natale la Luna si troverà all’interno di un triangolo formato da Aldebaran (l’arancione alfa della costellazione), Capella (la stella più luminosa dell’Auriga) e di nuovo il pianeta Giove. Il quartetto si potrà ammirare a partire dalle 19.
Infine il 27 dicembre la Luna sarà all’interno della costellazione dei Gemelli, a ovest di Castore e Polluce, le due sue stelle più brillanti.
I pianeti
Mercurio
Nelle prime tre settimane di questo mese il piccolo ed elusivo pianeta sarà visibile di sera, dopo il tramonto. L’8 dicembre è in dicotomia, ossia il suo disco, visto dalla Terra, si presenta tagliato a metà (come la fase di primo quarto della Luna). Il giorno successivo raggiunge la massima altezza serale che in realtà è piuttosto… bassa, in quanto non supera i 9° di elevazione all’orizzonte ovest. Il 22 dicembre Mercurio è in congiunzione solare inferiore, ovvero passa prospetticamente “sotto” al Sole a una distanza angolare di circa 2°. Dopo alcuni giorni di inosservabilità, data la posizione vicina al nostro astro diurno, ritorna visibile prima dell’alba, a oriente. Dagli inizi del mese si trova nella costellazione del Sagittario da cui il giorno 26 si sposta in quella dell’Ofiuco.
Venere
Visibile come “stella del mattino”, Venere domina ancora per tutto il mese l’orizzonte orientale con la sua brillantezza. L’8 e il 9 dicembre la Luna raggiunge il pianeta per una bella congiunzione. L’11 Venere passa dalla costellazione della Vergine a quella Bilancia, dove rimane fino all’ultimo giorno del mese.
Marte
È ancora molto vicino al Sole (il 18 novembre scorso si è verificata la sua congiunzione). Sorge molto tardi, a fine mese non prima delle 7.30, a crepuscolo mattutino già avviato, quindi con il cielo già chiaro; inoltre quando sorge il Sole il pianeta rosso raggiunge al massimo un’altezza di soli 6°. Per questi motivi Marte a dicembre è ancora inosservabile. Passa dalla costellazione dello Scorpione a quella dell’Ofiuco il 6, sconfinando in quella del Sagittario proprio l’ultimo dell’anno, il 31 dicembre.
Giove
Per tutto dicembre il pianeta gigante del Sistema Solare è visibile già dall’imbrunire alla fine della sera, molto alto sopra l’orizzonte nella costellazione dell’Ariete, entro i cui confini rimane per tutto il mese. A inizio dicembre culmina alle 22.00, attorno alle 20.00 a fine mese.
Saturno
Come Giove è già visibile in prima serata, verso sud ovest. A inizio dicembre tramonta verso le 22.30, verso le 20.30 a fine mese. Staziona nella costellazione dell’Acquario.
Urano
È osservabile per tutta la notte nella costellazione dell’Ariete. Negli strumenti dell’Osservatorio Astronomico si vede come un piccolo dischetto dal caratteristico colore verde chiaro. Le sue minute dimensioni apparenti, nonostante il suo diametro sia superiore a 50.000 km (quattro volte la Terra!) sono giustificate dalla distanza di quasi 3 miliardi di km.
Nettuno
Il pianeta è già osservabile all’imbrunire verso sud est, culminando a inizio dicembre attorno alle 19.30. Dalla costellazione dell’Acquario dall’11 dicembre passa in quella dei Pesci. Data la distanza da noi (quasi 4,5 miliardi di km) per vederne il disco, dal caratteristico colore azzurro, bisogna usare un telescopio.
Gli sciami meteorici di dicembre
Geminidi: le sorprendenti (ma poco conosciute) meteore
Segnaliamo che nella notte tra il 13 e il 14 dicembre saranno visibili in un certo numero le Geminidi, uno sciame di meteore, il nome scientifico delle stelle cadenti. Dopo le Perseidi di agosto e le Leonidi di novembre questo è il terzo sciame meteorico periodico in ordine di importanza dal punto di vista della quantità media di stelle cadenti visibili. Questo sciame, prodotto dai detriti lasciati dall’asteroide 3200 Phaethon, è infatti in grado di produrre fino a 120 meteore all’ora. Penetrando nell’atmosfera terrestre a velocità prossime ai 70 km/s, sono anche tra le meteore più veloci e quindi tra le più spettacolari.
Come è consuetudine nell’ambito delle stelle cadenti, il termine Geminidi deriva dalla costellazione che ospita il punto di origine prospettica di questi oggetti, il radiante, che in questo caso si trova nei Gemelli (vedi immagine sopra).
Secondo l’IMO (International Meteor Organization, www.imo.net), il picco di attività è previsto attorno alle 20.00 di giovedì 14. La Luna, di età di un giorno soltanto, non disturberà affatto le osservazioni di queste veloci e brillanti stelle cadenti, grazie alle quali questo sciame è particolarmente rinomato.
E dunque… in caso di bel tempo, dotiamoci di una bevanda calda, piumino e la lista dei desideri per stare all’aperto e attendere le Geminidi!
Stelle e costellazioni visibili nelle serate di dicembre
Attorno alle 18.30 il cielo è già sufficientemente scuro per iniziare le nostre osservazioni. A quell’ora si può vedere distintamente, a ovest, la sagoma del Triangolo Estivo, un asterismo (disegno formato da stelle) costituito dalle stelle Deneb, Vega e Altair, rispettivamente le più brillanti delle costellazioni del Cigno, della Lira e dell’Aquila. A sud, nell’Acquario, si nota il pianeta Saturno come un puntino che non appare scintillare come le stelle (come è tipico per i pianeti visti a occhio nudo).
In prima serata, alle 21.00, alto sopra l’orizzonte in direzione sud ovest ammiriamo il Grande Quadrato di Pegaso, asterismo formato dalle stelle Alfa, Beta, Delta e Gamma mentre Andromeda e Perseo sono proprio sopra le nostre teste.
Da qui, spostando lo sguardo ancora un poco verso nord, vediamo Cassiopea e Cefeo, secondo il mito greco re e regina dell’Etiopia, i genitori della principessa Andromeda.
A sud culmina la Balena: nel mito greco rappresenta il mostro marino Ceto che minaccia proprio la povera Andromeda e che Perseo salva pietrificando Ceto utilizzando lo sguardo della testa mozzata di Medusa che l’eroe portava con sé.
A est e un po’ più in alto della Balena notiamo un brillante puntino: il pianeta Giove, che si trova nell’Ariete. Poco più a est notiamo infatti due stelle brillanti che rappresentano le corna dell’Ariete (è la costellazione zodiacale del mese, di cui parliamo estesamente qui sotto).
Ancora più a est possiamo scorgere, nella costellazione del Toro, l’inconfondibile gruppetto delle Pleiadi, un ammasso stellare aperto a circa 400 anni luce da noi, formato da stelle giovani nate tutte insieme un centinaio di milioni di anni fa: proprio alle Pleiadi è dedicata l’immagine di copertina.
A fine serata la costellazione di Orione è ben visibile in tutta la sua magnificenza, con l’inconfondibile cintura formata dalle tre stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka. Ma ne riparleremo a gennaio prossimo.
La costellazione zodiacale del mese: l’Ariete
Fuggire verso la libertà a cavallo dell’Ariete
Nel mito greco questa costellazione rappresenta l’animale di cui Frisso, l’eroe figlio di Atamante, si avvale per rifugiarsi con sua sorella Elle nella Colchide, nel tentativo di sfuggire dalle ire della matrigna Ino. Purtroppo nella fuga Elle cade nel mare: da allora questo braccio di mare nei pressi dello stretto di Dardanelli ha preso il nome di Ellesponto.
L’Ariete rappresenta anche l’animale a cui appartiene il leggendario Vello d’Oro, di cui Giasone e i suoi compagni vanno alla ricerca nella famosa spedizione a bordo della nave Argo (un tempo anch’essa rappresentata da un’estesa costellazione che è ora divisa nelle tre costellazioni Poppa, Vele e Carena).
La stella Beta Arietis, Sheratan, è una celebre binaria spettroscopica, una stella doppia in cui le due componenti ruotano reciprocamente una attorno all’altra a distanza assai ravvicinata. La più luminosa, una stella bianca a 9˙000 gradi, interagendo con la sua debole compagna genera complessi fenomeni cui modelli interpretativi sono alquanto sofisticati. La coppia costituisce quindi un vero e proprio laboratorio di astrofisica teorica e pratica!
Auguri di Buone Feste!
Da tutto lo Staff della Fondazione C. Fillietroz-ONLUS, i migliori auguri di Buone Feste e di un ottimo 2024!
La rubrica “Un, due, tre stella!” è realizzata dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS con il contributo della Fondazione CRT.