Al Sommet Grand Continent si palesano le divergenze sul futuro del traforo del Bianco

Hervé Gaymard, Presidente del Dipartimento della Savoia, ha dato voce agli abitanti di Chamonix che spingono per la candidatura del Monte Bianco come sito Unesco. “Questo vuol dire impedire il passaggio dei tir sotto il tunnel"
Tavola rotonda Sommet Grand Continet
Politica

Sul fatto che le Alpi non debbano rappresentare una barriera al passaggio di merci e di persone sono tutti d’accordo. Sul futuro del Traforo del Monte Bianco, al centro di importanti lavori di ristrutturazione, un po’ meno. Le differenti posizioni di Francia e Italia sono emerse anche durante la tavola rotonda “Il futuro delle Alpi” organizzata dalla Regione Valle d’Aosta, nell’ambito del Grand Continent Summit, un simposio internazionale che ha ospitato da lunedì 20 dicembre a Saint-Vincent personalità di spicco del mondo politico, accademico e mondo imprenditoriale e che si chiude oggi allo Sky Way Monte Bianco.

Durante il seminario, moderato da Gilles Gressani, si sono confrontate due posizioni: da una parte il pragmatismo dell’Assessore Luciano Caveri, preoccupato per il perdurare dei lavori e le chiusure periodiche del Tunnel 18 anni, e propenso a rimettere sul tavolo il tema del raddoppio del Tunnel.

A fargli eco ill Presidente della Regione Renzo Testolin  che ha chiesto  “l’attenzione dell’Unione Europea sulla possibilità di transito in piena sicurezza e continuità nel Traforo del Monte Bianco e in quello del Gran San Bernardo”.

Più distanti e fredde all’idea del raddoppio quelle di Hervé Gaymard, Presidente del Dipartimento della Savoia, che ha dato voce agli abitanti di Chamonix, contrari al raddoppio e che spingono per la candidatura del Monte Bianco come sito Unesco. “A quel punto vorrebbe dire – ha sottolineato Gaymard – impedire il passaggio dei tir sotto il tunnel, una soluzione che trovo coerente con i lavori ferroviari che si stanno facendo sulla Torino-Lione”.

Alla tavola rotonda, dedicata alle prospettive della Valle d’Aosta e dei territori montani nell’Europa di domani, sono intervenuti anche Andrea Cavallari, ministro coordinatore plenipotenziario per la cooperazione transfrontaliera con la Francia e Annibale Salsa, Presidente del Comitato Scientifico della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio di Trento e, ospite atteso, Michel Barnier, ex capo negoziatore per la Brexit, commissario europeo e ministro degli Esteri francese.

Proprio Michel Barnier all’avvio dei lavori ha ricevuto l’onorificenza regionale “Amis de la Vallée d’Aoste”, assegnatagli nel 2007, dal presidente della Regione Renzo Testolin e dall’Assessore agli Affari europei, all’Innovazione, il PNRR e politiche nazionali Luciano Caveri. Nel suo intervento Barnier ha sottolineato, quindi, la necessità che le popolazioni montane parlino con una sola voce di fronte a un’Unione europea, che deve rispettare le differenze, essere unita ma non uniforme.

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