Fiere del turismo: a cosa servono e come sceglierle

Negli ultimi anni si é assistito ad una crescita smisurata delle fiere attinenti il mercato turistico. Partecipare a tutte é impossibile, per questo motivo vanno scelte con molta attenzione.
La BIT di Milano
Economia

Tra le tantissime fiere di turismo  la BIT (Borsa Internazionale del turismo) é senz'altro in Italia, la manifestazione di riferimento. La BIT, come noto agli operatori del settore, si svolge nel polo fieristico milanese tutti gli anni nel periodo di febbrai. Si tratta di un'evento in grado di raggiungere numeri piuttosto importanti, nelle ultime edizioni si sono superate addirittura le 160.000 presenze in 3 giorni (Fonte dati: Bit).

Tra i visitatori si denota una prevalenza di operatori professionisti stimati nella misura del 66% mentre il restante 34% é costituito da semplici interessati. Ogni anno più che una fiera la BIT é sempre più uno spettacolo. Nazioni e Regioni sembrano darsi battaglia per avere lo stand più grande, più bello ed eclatante. E' emblematico il caso del Friuli Venezia Giulia che ogni anno stupisce per effetti speciali e dimensioni, nell'ultima edizione, agenzie stampe friuliane hanno dichiarato di aver portato in fiera, pronti per la distribuzione, quasi 40.000 copie tra cataloghi e brochure. Si tratta di numeri senza dubbio importanti ma la questione é capire quale ruolo hanno assunto oggi le fiere e soprattutto se é possibile individuare ruoli diversi per tipologie di saloni espositivi. La fiera ha un ruolo commerciale? Serve davvero a vendere? Ogni operatore turistico di buon senso vorrebbe averne garanzia prima di spendere soldi tuttavia va sottolineato come fiere grandi come BIT ricoprano forse un ulteriore ruolo, vale a dire quello istituzionale. "Alla Bit non puoi non esserci!" sono in molti a crederlo ma pensandoci bene, non esserci sarebbe forse l'unico vero modo per emergere in così tanta bagarre.

La Valle d'Aosta dal canto suo, con la sua dimensione ridotta, sconta il paragone scomodo con i grandi colossi del mercato alpino, che dispongono di budget e quindi di capacità di investimento completamente diverse. Per fare fronte a questa fisiologica differenza, occorre innanzitutto presentarsi sul mercato in maniera unita e compatta, specie quando il mercato é molto lontano da casa nostra dove la percezione e la conoscenza della Valle d'Aosta é scarsa o nulla, in ogni caso legata ai grandi brand Cervino e Monte Bianco. E' poi necessario scegliere accuratamente le fiere, privilegiando quelle più specifiche (legate a prodotti/mercati ben precisi), che possano mettere in evidenza le caratteristiche distintive della nostra offerta. In ultimo (ma non per importanza) occorre proporsi in maniera innovativa e concreta, superando il classico binomio stand/brochure intesi come mere vetrine "statiche". Per fare esempi concreti, si dovrebbe legare la propria presenza alla promozione di eventi (sportivi, culturali, etc.), alla presentazione di iniziative (proposte di vacanza, pacchetti turistici etc.) ed anche di concorsi a premi (vinci un soggiorno), sempre in un'ottica di commercializzazione e non solo di "presenza".

Come scegliere allora le fiere giuste? Tra le variabili di una scelta corretta e consapevole occore considerare senz'altro se la fiera é interessante per il nostro target (geografico e di prodotto), quali proposte commerciali sono possibili e se i numeri giustificano i costi. Paradossalmente talvolta é proprio la piccola dimensione che può determinarne il successo (certamente non quello mediatico). Emergere in saloni grandi e generalisti é infatti difficile e dispendioso, più facile trovare quei contatti giusti, pochi ma buoni, nelle fiere di settore specializzate in nicchie di prodotto alle quali, abbiamo la certezza, ci sia un pubblico realmente interessato al nostro prodotto. Su questo esempio merita una citazione il "Salone delle vacanze 0-14" dedicato ai viaggi delle famiglie. Il salone si svolge tutti gli anni a Modena, é una piccola fiera ma in forte crescita. All'esterno assisterete ad una coda di auto monovolume e famigliari pronti per trascorrere una giornata diversa, sognando le vacanze.

Tra alcuni semplici accorgimenti che ci sentiamo di ricordare per evitare errori c'é senz'altro quello di conoscere bene la manifestazione prima di acquistare degli spazi espositivi, capire attraverso l'occhio del visitatore se quell'evento é ciò che fa per noi. Se siamo orientati alla vendita vera e propria sceglieremo fiere aperte al pubblico, viceversa per accordi strategici e momenti di formazione opteremo per le B2B (fiere "businees to business" riservate agli operatori), a fiera ultimata sarà opportuno effettuare una valutazione complessiva dei risultati. Infine, tra i consigli di questo breve promemoria, é bene ricordarci di formare adeguatamente il personale che presenzierà lo stand insegnadoli come stare a contatto con il pubblico, ricordandosi sempre che é lui il primo biglietto da visita della destinazione e che ricopre dunque un ruolo estremamente delicato.

Per concludere crediamo che le fiere siano mercati, come tali luoghi di incontro e scambio di relazioni e pertanto in ogni caso sicuramente importanti e fondamentali. In un'era digitale questi luoghi offrono occasioni uniche di incontro dover poter parlare con le persone.

A cura di TURISMOK

 

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