Carcere di Brissogne, aumento di aggressioni agli agenti e dieci tentati suicidi

I dati sull’attività della Polizia penitenziaria nella casa circondariale valdostana sono stati forniti oggi, lunedì 18 marzo, in occasione della cerimonia per il 207° anniversario di fondazione del Corpo.
Anniversario penitenziaria
Cronaca

L’attuale popolazione detenuta, nel carcere di Brissogne, è di 156 persone e, nel 2023, ha visto una media di 125 presenze. La struttura si caratterizza sempre più per “un alto tasso di detenuti tossicodipendenti e soggetti extracomunitari, destinati a permanere nell’istituto per breve tempo”, con “conseguente necessità di far fronte più ai bisogni primari che al trattamento risocializzante di lungo periodo”.

E’ il contesto della casa circondariale valdostana, fotografata in poche parole dal comandante del reparto di Polizia penitenziaria che vi opera, il commissario Agrippino Renda. Dati e informazioni emerse oggi, lunedì 18 marzo, durante la cerimonia per il 207° anniversario di fondazione del Corpo, tenutasi in mattinata all’Area Megalitica di Aosta.

L’aumento degli “eventi critici”

Dicendo delle 569 traduzioni di detenuti effettuate per motivi di giustizia, esigenze penitenziarie e visite in luoghi esterni di cura effettuate l’anno scorso, il comandante ha evidenziato che “preoccupa non poco l’incremento in termini numerici di eventi critici”. A Brissogne, sempre l’anno scorso, se ne sono registrati 976.

Incrementi, tra questi ultimi, si rilevano “rispetto alle violazioni di norme penali ed in particolare al danneggiamento di beni dell’amministrazione, alle aggressioni ai danni del personale di Polizia Penitenziaria, alle minacce, alla violenza e resistenza a pubblico ufficiali, a cui si aggiungono i procedimenti disciplinari attivati per violazioni di carattere amministrativo”.

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La cerimonia di anniversario della Polizia penitenziaria.

I tentati suicidi e l’aggressione

L’attività operativa del Corpo è stata poi interessata anche “da dieci tentati suicidi da parte di detenuti non portati a compimento grazie al tempestivo intervento” degli agenti, “che hanno impedito l’evento e prestato i primi soccorsi”. Prima di questi dati, il Comandante Renda ha ricordato “un fatto recentemente accaduto nel nostro istituto”.

Parliamo del fatto che “un agente non ha esitato un momento a riferire e intervenire per porre fine a un’attività illecita per la quale nove poliziotti penitenziari sono stati barbaramente aggrediti”. Una condotta sottolineata per ricordare che “se anche uno solo riesce a intraprendere la strada della legalità e della rettitudine, quel singolo dà senso al nostro agire quotidiano”.

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La cerimonia di anniversario della Polizia penitenziaria.

Testolin: ruolo fondamentale della PolPen

In apertura della cerimonia, il presidente della Regione Renzo Testolin ha sottolineato il “ruolo fondamentale per la società” garantito dalla Polizia penitenziaria, per “la sicurezza e il reinserimento dei detenuti nella società”. Parole cui ha fatto riferimento il provveditore dell’amministrazione penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Rita Monica Russo.

“Credo che la Valle d’Aosta – ha detto – sia una delle poche regioni che considera il carcere una risorsa del territorio. Probabilmente è questo che ha migliorato la situazione della casa circondariale di Brissogne”. La dirigente ha quindi ricordato che, dopo mesi di reggenze temporanee, l’istituto valdostano da alcuni mesi ha una Direttrice neo-assunta.

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La cerimonia di anniversario della Polizia penitenziaria.

La direttrice: gli agenti fanno anche difesa sociale

Si tratta di Velia Nobile Mattei, che intervenendo ha tenuto a ribadire che “donne e uomini del Corpo portano avanti una missione che è reinserimento sociale, ma anche difesa sociale, cosa spesso dimenticata”. Si è quindi rivolta direttamente al personale della Penitenziaria per dire che “la vostra unicità assoluta nel panorama delle forze di polizia sta proprio nella quotidianità del carcere”.

Una quotidianità fatta “di ascolto, di insegnamento delle regole agli altri, perché chi è in carcere non le conosce del regole”. Spesso all’amministrazione penitenziaria si guarda come a un’entità “reietta”, ma Nobile Mattei ha concluso che “noi non siamo dei reietti, noi siamo coloro che hanno il compito di riportare in società chi ha violato l’ordine costituito”.

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