A Marco Scopacasa l’edizione 2024 del concours Abbé Trèves

Studente di giurisprudenza a Torino, Marco Scopacasa ha ricevuto 2500 euro per una formazione di alto livello o uno stage professionale all'interno di un media in un paese francofono di sua scelta.
Abbé Tréves - Marco Scopacasa
Cultura

E’ andato a Marco Scopacasa, studente della facoltà di Giurisprudenza di Torino, l’edizione 2024 del concours Abbé Trèves. Obiettivo dell’iniziativa è di incoraggiare i giovani a esprimersi in lingua francese sul tema “Spontanément Valdôtain.e.s” organizzato dalla sezione valdostana dell’Union de la presse francophone in collaborazione con la presidenza del Consiglio Valle.

Quest’anno sono stati dieci i progetti presentati, di cui due video, un podcast e 7 testi scritti.

Dell’elaborato di Scopacasa la giuria ha apprezzato l’originalità dell’approccio e degli argomenti del video. “Mostra un attaccamento alla Valle d’Aosta che non deriva da un’eredità e da una storia familiare, ma da un’identità costruita nel tempo, che egli descrive come “il suo presente e il suo futuro”. Il senso di appartenenza alla Valle d’Aosta passa attraverso le amicizie e la lingua e la cultura francese che rappresentano una vera ricchezza culturale e umana, un mezzo di apertura al mondo.”

A ritirare il premio – 2500 euro per una formazione di alto livello o uno stage professionale all’interno di un media in un paese francofono di sua scelta –  il fratello di Marco Scopacasa, assente per motivi di studio.

Secondo posto per Martina Antonia Condurro, studentessa del terzo anno del liceo classico bilingue, a cui è andato un tablet.
Gli altri partecipanti hanno ricevuto un attestato: Sophia Baldo (testo scritto); Jeremy Borre (testo scritto); Francesca Braco (video); Daria Ferraris (podcast); Asia Meynet (testo scritto); Noelie Navillod (testo scritto); Mattia Sciulli (testo scritto); Giada Guerrisi, Giada Pace, Thierry Curtaz e Caterina Rodoz (testo scritto collettivo).

La giuria del premio era composta da Cristina Deffeyes, Gabriella Vernetto e Roland Martial.

Per il Presidente Alberto Bertin il concorso è “una tradizione annuale che ci permette di incontrare giovani che hanno voglia di impegnarsi in una riflessione per raccontarci il loro modo di sentirsi “spontaneamente valdostano”.  “Il formato “Spontaneamente Valdôtain.e.s” ha permesso anche quest’anno a 13 giovani di riflettere sulla loro identità e appartenenza al territorio, in prima persona, senza filtri e senza tabù” aggiunge –  il Presidente dell’Upf, Joseph Péaquin.”

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