“L’associazione stipula patti e poi, invece di dialogare, lancia moniti a mezzo stampa”. Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Aosta, Gianni Nuti alle accuse lanciate da Confcommercio dopo la chiusura del Wet Industry di via Tourneuve.
“Il Sindaco viene accusato di ignoranza rispetto a cosa succede in città, ma è piuttosto Confcommercio a ignorare che quando la Procura della Repubblica adotta una misura così grave, evidentemente suffragata da accadimenti altrettanto straordinari, è tenuta alla massima riservatezza e dunque non avvisa proprio nessuno, compreso il Sindaco” prosegue il primo cittadino di Aosta, ricordando come il provvedimento della Procura “nulla a che vedere con le misure previste” dal protocollo sulla Movida. “Pertanto, nessuna delle iniziative adottate all’interno della cabina di regia – che l’Amministrazione contava di riunire a breve in vista dell’imminente stagione estiva e della posa dei fonometri già acquistati – avrebbe potuto evitare quanto accaduto con l’apertura di un fascicolo a seguito di una denuncia da parte del condominio di cui il locale fa parte”.
Ieri mattina il sindaco Nuti e la vicesindaca Borre hanno incontrato il Questore di Aosta per affinare “alcune procedure coordinate di controllo e comunicazione interistituzionale insieme sulla base degli accordi già presi al momento del suo insediamento”.
Sequestro di un locale ad Aosta, Confcommercio preoccupata
7 maggio 2024
Sul sequestro preventivo del locale Wet Industry di via Tourneuve ad Aosta, Fipe Confcommercio esprime “preoccupazione” e accoglie “con un certo stupore la notizia che il sindaco di Aosta Gianni Nuti dichiari di aver preso tale notizia dagli organi di stampa”. “Siamo decisamente straniti – scrive l’associazione di categoria in una nota – sul fatto che il primo cittadino non sappia cosa avvenga nella sua città”.
Fipe Confcommercio richiama poi il protocollo sulla “movida” sottoscritto nel luglio dell’anno scorso, ricordando che “tra i compiti del Comune di Aosta vi è l’impegno di coordinare la cabina di regia” prevista dalla stessa intesa. Tale organismo “ha come obiettivo quello di valutare al meglio le azioni preventive onde evitare che ad altre attività accada ciò che è avvenuto al Wet Industry”, ma – osserva l’associazione – “dalla data di sottoscrizione del protocollo” tale “azione non è mai stata attivata”.
“Non contestiamo l’eventuale responsabilità dell’azienda e consci del fatto che il superamento dei limiti acustici di legge possa creare disagi ai residenti – commenta Graziano Dominidiato, presidente Fipe Confcommercio VdA – ma constatiamo che non è stato correttamente applicato il protocollo sulla movida”. “La nostra associazione – conclude – rappresenta la maggior parte dei pubblici esercizi di Aosta e proprio a tal proposito ribadiamo con forza che la soluzione non sia la chiusura delle attività, ma impegnare tutti gli attori nel rispetto del documento in questione”.
L’associazione poi guarda anche al caso della birreria accanto al locale posto sotto sequestro, che “ha annullato l’evento di venerdì per solidarietà”. “Ci auguriamo – sottolinea Fipe Confcommercio – che ciò non rappresenti il primo segnale per far accantonare da parte dei pubblici esercizi ogni tipo di attività di intrattenimento. Tali eventi sono essenziali per una città che si definisce turistica oltre che universitaria”.
Da qui, da parte dell’associazione, “un accorato appello a tutti i sottoscrittori del protocollo sulla movida per prendersi cura di tale spiacevole situazione. Non siamo ancora all’inizio dell’estate e già iniziano i conflitti e le problematiche”.
Le contestazioni al Wet Industry
La vicenda del “Wet Industry” – come si apprende dal provvedimento di sequestro preventivo del locale sottoscritto dal gip Davide Paladino – origina da una denuncia dei condomini, effettuata al Questore di Aosta. Al titolare Luca Lamberti, che risulta indagato nel procedimento aperto dalla Procura della Repubblica, viene contestato di aver disturbato il riposo delle persone, per aver diffuso, o comunque non impedito la diffusione, sino a tarda notte, di musica, anche dal vivo, ad alto volume (udibile anche all’esterno) del cocktail bar da lui gestito e “non impedendo gli schiamazzi degli avventori”.
Il reato ipotizzato, il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, è ritenuto commesso dal giugno 2023, quindi poco dopo l’apertura del locale. Il giudice, nell’atto, richiama le indagini condotte dalla Questura, nelle quali sono stati anche sentiti alcuni condomini. Uno ha dichiarato di assumere psicofarmaci per poter avere un minimo di riposo notturno, mentre un altro ha spiegato che, in un’occasione, non era riuscito neppure a sentire il suo televisore, perché coperto “dalla voce della cantante che si stava esibendo dal vivo all’interno” del locale.
Una situazione di disagio che, dinanzi agli agenti, è stata confermata dall’amministratore condominiale Luca Vighetti, che “ha ricevuto e continua a ricevere le lamentele dei condomini” e “ha tentato, invano, di risolvere la situazione per le vie brevi, scontrandosi, tuttavia, con l’incuranza dell’indagato”. L’ordinanza del gip cita, inoltre, i ripetuti interventi delle forze dell’ordine e dà conto delle rilevazioni fonometriche curate dall’Arpa, che ha valutato di trovarsi “in presenza di un netto superamento del limite fissato dalla normativa vigente in ambiente abitativo”.
Da qui, la decisione del giudice di disporre il sequestro preventivo (finalizzato, per legge, a limitare l’aggravamento o il protrarsi delle conseguenze del reato ipotizzato), eseguito sabato scorso, nel tardo pomeriggio, dalla Divisione amministrativa della Questura. Una decisione che, sui suoi profili social, il locale ha commentato in termini di: “Stiamo già affrontando tutto con il nostro avvocato e contiamo di riaprire al più presto”.
“In questo anno di vita – ha spiegato la gestione – il Wet ha sperimentato tanto, ma mai avremmo immaginato di trovarci i sigilli al locale. In questo momento abbiamo le lacrime agli occhi, ma siamo certi che presto torneremo a ridere insieme. Aspettateci e restateci vicino!”. “Resteremo chiusi per un po’ anche al fine di sistemare il locale e risolvere il problema”, si legge sul profilo del Wet Industry.
36 risposte
Primo giugno stessa inaccettabile situazione dal bar l incontro
DATA 17 MAGGIO 2024:
NESSUN OMBRA DELLA POLIZIA LOCALE, I LOCALI FANNO CIO CHE VOGLIONO FINO ALL ORA CHE VOGLIONO!!!! SONO SEMPRE I SOLITI, MA CHISSA PERCHE LORO SONO SOPRA LA LEGGE
Forse la polizia dovrebbe passare ora in centro, magari ai rende conto di come i soliti gestori continuano a fregarsene e apprendere in giro la gente e i protocolli! Questi misuratori si decibel non si sa dove li hanno messi forse non vicino a caffè nero perché avrebbe già chiuso da un pezzo insieme all incontro
Bravo Sindaco che ha preso posizione, finalmente si fa rispettare!
Io metterei i sigilli ai vostri commenti. Cavolacci, non ce n’è uno scritto correttamente. Questo siete, analfabeti.
Quando mancano gli argomenti sì inizia ad offendere…penoso Laurent
Penosa tu, sparisci
Voilà, si e rivelato
Bene, dovrebbero chiuderne anche altri…
Esatto ….poi sono sempre i soliti a superare il limite e sanno tutti chi sono
Poi ci sono locali come il verger che rispettano regole e orari, questo e un buon esempio. Non come i soliti noti che se ne infischiano
“mi fa rabbrividere” leggere certi commenti di chi pensa che un bar possa anche solo avere come obiettivo quello di “REGALARE VITA A UNA CITTA”… un locale incassa punto e basta. un locale crea eventi per attrrre persone per incassare di più, punto e basta. La vita è condivisione, cultura, sport, storia, artigianato. Al massimo in un bar tra alcool e fumo …dalla VITA ci si allontana. Signora ALESSIA ho gestito un locale notturno, lei ha una visione falsata della realta
Bene! Rispetto delle regole! Controlli più accurati! Concessione prezzi e autorizzazioni limitati! Bene, c e speranza ancora allora
Grazie per il vostro lavoro e attenzione!
Finalmente chiudendo il locale le istituzioni di Ostra o di essere vicine ai cittadini! E poi pensate davvero che se non avessero avuto buoni motivi sarebbero arrivati a tanto? La cultura del lamento prevale, ben fatto dico io e speriamo che continuino così! Grazie da parte di tutti i cittadini che rendono VIVA la città.
Io inorridisci del fatto che si continui ad associare la ” vita” di una città, ai locali che di fatto sono mere attività commerciali. Confcommercio tra un lamento e l altro negli anno e riuscita ad fare passare l idea che perseguire finalità di lucro nell ambito della somministrazione di bevande sia un servizio alla comunità. I servizi sono altri, la vitalità di una città e altro da ragazzini ammassati a consumare bevande alcoliche. Ma davvero?;Siam messi male se la vita equivale a star seduti al bar a bere rovinandosi l udito. Non ho parole signorina Alessia
Evidentemente Alessia pensa che i locali siano gestiti ‘da generose persone che regalano vita alla citta’… Forse non ne ha mai avuto uno, o forse si tratta di beata ingenuità dovuta all età. Ode sia ai locali che hanno dimostrato in primis di non avere buon senso, in secondo luogo di non rispettare gli accordi! Cara Alessia ciò che lei descrive può essere vero come idea, di fatto la realtà e quella che emerge dai commenti. Non sono i ragazzini che scrivono che se non ci sono locali notturni saranno costretti ad andarsene a fare vivere e fiorire una città, bensì gli artigiani, le famiglie, i lavoratori che animano e e fanno girare l economia. Inorridisca pure, ma della sua ingenuita
Inorridisco leggendo i commenti dei miei concittadini e mi chiedo se abbiano mai visitato altre città. Posso comprendere il disagio degli abitanti in prossimità di locali notturni e credo si possano trovare degli accordi, ma sapere che per certi miei concittadini ritrovarsi in un bel locale dove finalmente si suona e che offre cocktail di qualità significa essere degli sballati senza cultura mi fa rabbrividire. E invito a far notare che i bar che si sono “allargati” hanno regalato VITA ad una città dove evidentemente si insiste a far regnare la morte.
(Per la redazione: non vedo più i primi commenti. Si possono rimettere? Chiedo se sia possibile poter rileggere quello firmato dallo studente Giacomo. Grazie mille.)
Buongiorno Alessia,
I commenti non sono stati tolti. Sono sull’articolo che lanciava la notizia del sequestro. Li trova qui: https://aostasera.it/notizie/cronaca/il-wet-industry-di-aosta-e-stato-messo-sotto-sequestro/
Saluti,
LV
Grazie!
Il bum bum bum delle casse, le urla degli ubriachi ( o altro) le cicche di sigarette in terra, i vetri di bottiglia, i vomiti, la spazzatura, la mancanza di sicurezza….. Questa e la realtà del centro storico. Proprio perché è una città turistica che vuole essere viva e necessario punire, limitare, contenere e prevenire. Chiaro che buon senso non basta, il buon senso c’è l’ ha chi ha una cultura, e chi ha una cultura non ha interesse a vivere bombardato dal rumore e dagli schiamazzi. Confcommercio non si può sentire, chiaro che fa gli interessi di chi gli paga le quote. Un locale dovrebbe fare caffè e aperitivi per favorire incontri tra le persone, non promuovere abuso di alcool e droga . Il volume alto serve a stordire, a pompare gli stolti che così sono portati a consumare di più. Non certo nell interesse degli stolti stessi, ma solo per guadagnarci. Non sarebbe difficile capirlo se solo ci si fermasse a riflettere. Li dove non arriva la gente devono arrivare le istituzioni. Basta con i permessi per feste e musica in centro. Più polizia, più controlli, e basta locali che spuntano come funghi a scapito dei negozi. Basta dare permessi a bar e ristoranti o questa città diventerà ununa park
Stop agli alcolici dopo le 22, divieto di fumo nei dehors, zero autorizzazioni per musica dal vivo ai locali privati. La musica possino mettere la all interno a basso volume agevolando così sia l incontro che la comunicazione …in questo modo il centro riprende vita, le persone passeggiano, si fermano, parlano e non devono scappare via per il troppo rumore, schivare vetri di bottiglie rotte, portare via i bambini per le urla dei soliti ubriachi, temere risse e bande. Vogliamo un centro tranquillo e sicuro da vivere!!! Non lo sballo che mette i soldi nelle tasche di chi si approfitta di quelli che in mancanza d altro passano il tempo seduti al bar a bere. Maggiore severità! Certa gente non ragione ne ha rispetto! Brave forze dell’ ordine!!!
Direi che le forze dell ordine e il comune sono stati sin troppo tolleranti. Aldilà delle farneticazioni di Confcommercio che parla tanto per parlare e che forse non dovrebbe avere tutto questa importanza ( non si capisce perché il comune e il questore debbano chiedere il permesso e scusarsi di fare il loro dovere) ci vuole un giro di vite. Facile blaterare di diritti di fare festa quando a farne le spese sono anziani, famiglie bambini e lavoratori. Non esiste, se non nelle peggiori periferie, una libertà tale per i locali. Basta permessi x fare musica nelle zone residenziali del centro storico, perché per i vantaggi di pochi – i bar- ci rimettono in molti. Il diritto al riposo, alla tranquillità e al decoro dovrebbero contare più dello sballo di pochi. Stringere le maglie e zero tolleranza, solo così certa gente si regola. Affidarsi al buon senso non funziona, l anno scorso dopo il famoso protocollo i locali hanno continuato a fare come volevano, prendendo in giro cittadini e istituzioni. Altro che, dovrebbero fare altre chiusure e più controlli!!!! Confcommercio forse dovrebbe tacere
Ma basta lagnarsi!!! Sti locali hanno fatto quello che volevano x anni! Con la scusa del COVID si sono allargati, hanno preso i contributi e ora pensano sia tutto dovuto!!! Evitassero di darli proprio i permessi a certi locali non saremmo qui a parlarne!!!una cosa sono le caffetterie e una costa le pseudo discoteche nei centri abitato…forse chi firma le autorizzazioni dovrebbe prima riflettere
Ma basta!!! Non se ne può più di sto cavolo di bar che devono fare casino manco fossero discoteche,!!! Devono aumentargli la tassa sui dehors così si svegliano. Confcommercio e ridicolo
Confcommercio si preoccupa? Si preoccupasser di controllare gli esercenti, di formarli al rispetto delle regole… Ma non può perché prende i soldi da loro… E allora meglio piagnucolare vero?
Ma cosa dice Confcommercio… Quelli che chiama eventi o intrattenimento e solo rumore!!!! Non crediamo che una città viva significhi renderla invivibile ai residenti, al contrario!!! Una città viva e curata, pulita rispettosa delle regole e del decoro, qualità e non chiasso a tutti i costi!! Ma non si può sentire! Vergogna!!! Aprite le discoteche fuori Aosta e restituite al centro storico la dignita
come ho già avuto modo di dire in altre occasioni questo sindaco vive su un altro pianeta, lontano dalla vita reale e, quel che è peggio, lontano da noi cittadini. Au suivant…
I residenti sopportano e hanno sopportato sin troppo.. intrattenimento e cultura non significa permettere ai locali di fare ciò che vogliono con musica da discoteca a tutto volume. E chiaro che tale modalità ha solo il fine di fare entrare soldi nelle casse del bar e non certo offrire svago e cultura. ci sono altri luoghi lontano dai centri abitati dove, se lo ai ritiene utile e necessario ci ai può stordire con rumore e alcool. Il decoro, la cultura e la buon musica sono sinonimo di civiltà. L alcool il fumo i bassi che non rispettano gli abitanti sono solo questioni economiche. Confcommercio Prim di frignare dovrebbe addestrare i titolari dei locali che fanno ciò che vogliono
Veramente in centro non si vive più ..musica e schiamazzi ogni sera ..se non e un locale e un altro e a rimetterci le famiglie
Il signor ventrice cancella certi commenti e lascia solo quelli di parte…evidentemente gli interessa poco tutelare i residenti e le famiglie
Buonasera signor Paolo,
Anzitutto vorrei specificare che il mio compito non è né quello di tutelare residenti e famiglie, né i commercianti. Ci occupiamo di informazione. In secondo luogo – e ho verificato – non vedo suoi commenti cancellati. Ad ogni modo, i commenti che vengono cestinati, in genere, sono quelli che contengono insulti e ingiurie. Le critiche, anche forti, non avrebbero senso di essere rimosse. Neanche quelle che riguardano noi, naturalmente.
Io i suoi commenti li vedo tutti, ma non voglio certo convincerla.
Saluti,
LV
Complimenti al questore e alle forze dell’ ordine che hanno dimostrato di essere presenti! Complimenti al sindaco che ha messo a tacere Confcommercio. Grazie, rivogliamo la nostra città!!!!
Assolutamente si, ben fatto!
Bravi! finalmente un po’ di considerazione per i residenti che sopportano da anni e bravi anche al condominio che ha segnalato! W!
Appunto…non e iniziata la stagione e già iniziano le musiche a tutto volume!!! Sono i locali che devono rispettare il protocollo non il comune! Sveglia Confcommercio!!!