Il Wet Industry di Aosta è stato messo sotto sequestro

Il provvedimento, eseguito ieri  pomeriggio dalla Divisione amministrativa della Questura di Aosta, è arrivato dopo le segnalazioni di alcuni residenti della zona sugli eccessivi rumori e sulla musica. I titolari: "Contiamo di riaprire al più presto".
I sigilli del sequestro sulle vetrine del Wet Industry
Cronaca

Le serrande sono abbassate, le vetrine barrate dai sigilli. Il Wet Industry, cocktail bar di via Tourneuve, ad Aosta è stato posto sotto sequestro. Il provvedimento, eseguito ieri  pomeriggio dalla Divisione amministrativa della Questura di Aosta, arriva dopo le segnalazioni fatte dai residenti della zona, che hanno fatto scattare prima i controlli, poi il sequestro.

A spiegare la situazione – via Instagram – gli stessi titolari del locale: “ Ci avete scritto in tante e tanti per avere informazioni. Niente panico. Il locale è stato posto sotto sequestro per via degli eccessivi rumori e della musica, resteremo chiusi per un po’ anche al fine di sistemare il locale e risolvere il problema”, si legge nel post.

Non solo: “Stiamo già affrontando tutto con il nostro avvocato e contiamo di riaprire al più presto. In questo anno di vita il Wet ha sperimentato tanto, ma mai avremmo immaginato di trovarci i sigilli al locale. In questo momento abbiamo le lacrime agli occhi, ma siamo certi che presto torneremo a ridere insieme. Aspettateci e restateci vicino!”.

 

 

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15 risposte

  1. bravo Giacomo hai fatto una sintesi perfetta di cos’ è Aosta ! qui si puo solo correre ( vedi i tanti trail ) andare in bici sulla stupenda ( ironico ) pista ciclabile , e diventare alcolisti . Questo spiega il così alto numero di suicidi tra i giovani . L’unica salvezza è andarsene via !

  2. Ma che i sigilli li mettessero alle porte dei residenti così che possano morire nel loro sonno in tutta calma.
    Che vadano altrove, vergognosi oltre ogni dove!

  3. Semplicemente Aosta non e un paese per giovani . Poi ci si stupisce dell.alto numero di alcolisti o suicidi .
    Ragazzi andate via da qui come fanno tutti .

  4. penso che in questa frase si trovi la soluzione
    ” resteremo chiusi per un po’ anche al fine di sistemare il locale e risolvere il problema”, forse era meglio pensarci prima, spero che non sparisca un locale dedicato ai giovani

  5. E’ inutile che si aprano locali in un condominio abitato da famiglie, bambini, anziani e gente che si alza presto per andare a lavorare, e poi ci si stupisca che protestino.
    Create un quartiere dedicato alla movida e che sia finita lì. Altro che mentalità ristretta, vorrei vedere il giovane universitario alzarsi tutte le mattine e andare a lavorare, dopo nottate di chiasso sotto casa; o una famiglia con bimbi piccoli che non riesce a farli dormire.
    A proposito, credo che i giovani universitari dovrebbero dedicare più tempo allo studio e meno alla movida, visto che non c’è un corso di studi in sarabande e notti etiliche.

    1. Sig balafre,secodo lei ,in quale zona di Aosta si potrebbe creare un quartiere dedicato alla movida?
      Giacomo ha ragione,la mentalità dei valdostani é ristretta ( e lo affermo da valdostano quale sono)
      Ogni qual volta si tenti di far qualcosa per far “rivivere” il centro di Aosta nel week end,c’é sempre qualcuno che si lamenta.

      1. Gio,
        ti chiedo se avere gente ubriaca che schiamazza in centro a qualunque ora della notte, sarebbe “far rivivere il centro di Aosta”?
        Ragazzi, ma avete idea di che cosa sia un centro città vivo e culturalmente stimolante?
        Per voi stare in piedi in via Tourneuve tutta la notte con un bicchiere di alcolici in mano è sintomo di grande apertura mentale?

        1. Non ne vale la pena, ci sono centinaia di residenti esasperati da quello che sopportano ogni giorno ..inutile rispondere a certi soggetti. Mi piace pensare che polizia e amministrazione non si facciano intimorire da Confcommercio o da quattro sfortunelli che temono di non avere più un luoghi in cui sballarsi ! Brava polizia!

    2. Esatto! Ma una massa di gente che non pensa fa più comodo, si guadagna meglio su di loro! In centro storico e in generale nei quartieri residenziali proprio non si dovrebbero dare permessi per locali che somministrano alcolici e fanno musica…probabile che gli uffici che formano e rilasciano non ci pensano, ma sono anni che i residenti sopportano, anni di soprusi mai ascoltati! Ben venga che ora qualcosa si muova. Certi locali, sempre quelli, hanno fatto quello che volevano e ora inutile piangere…

  6. Sono uno studente universitario fuori sede e vorrei dire la mia. Aosta ha delle potenzialità enormi e potrebbe diventare una realtà appetibile per tanti giovani che, come me, cercano una cittadina universitaria dove poter studiare senza i grandi numeri degli Atenei più rinomati ma anche avendo a disposizione servizi e intrattenimenti a misura di studenti. Ebbene, in questi due anni di permanenza ad Aosta ho invece trovato una realtà chiusa e poco propensa a venire incontro a noi giovani, con un’offerta culturale praticamente pari a zero e luoghi di aggregazione rari e sparuti. Il locale che è stato chiuso era per me una meta abituale anche perchè spesso vi suonavano gruppi di giovani molto bravi e rappresentava una delle poche alternative alla diffusa desolazione che caratterizza questa città. Ho quindi fatto la scelta di terminare qui la triennale ma di trasferirmi altrove per completare il mio percorso universitario, e di questi anni trascorsi ad Aosta mi porterò dietro il rigore del clima ma anche della quotidianità, contraddistinta da un controllo eccessivo e da una mentalità ristretta e provinciale. Peccato!

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