Confronto tra istituzioni dopo l’aggressione alla 14enne: “Bisogna lavorare sulla socializzazione”

Dopo l’aggressione ai danni di una ragazzina di quattordici anni nel parcheggio interrato di Châtillon, in Comune si discute sulle azioni da intraprendere per contrastare il disagio giovanile.
Comune di Châtillon Foto Alice Dufour
Società

A due settimane di distanza dall’aggressione avvenuta nel parcheggio interrato di Châtillon ai danni di una ragazzina di quattordici anni, il Comune ha organizzato un tavolo di confronto. Un incontro per discutere concretamente sulle azioni da intraprendere per contrastare il disagio giovanile.

A riunirsi, nel pomeriggio di mercoledì 29 maggio, sono stati dirigenti e rappresentanti delle istituzioni scolastiche del territorio, amministratori locali – il primo cittadino di Châtillon con la sua Giunta, ma anche il Sindaco e la Vicesindaca di Saint-Vincent – forze dell’ordine e assistenti sociali.

“La socializzazione avviene con gli smartphone”

Il disagio di giovani e giovanissimi ruota intorno al problema della socializzazione. “La socializzazione avviene con gli smartphone, attraverso una sorta di recita sociale” afferma il Sindaco Camillo Dujany. “Secondo le istituzioni scolastiche alcuni aspetti, il covid e gli smartphone ad esempio, hanno inaridito i rapporti dei giovani che hanno difficoltà a rapportarsi socialmente”.

“Come ha detto Don Vincenzo Caccia, Direttore del Don Bosco di Châtillon, i giovani vivono in un mondo finto che non è reale. Non hanno la capacità di vivere le emozioni, di raccontarle e di esprimersi su di esse” riporta il primo cittadino.

Più socializzazione: spazi comuni destinati all’incontro tra giovani

L’obiettivo è “mettere in piedi un progetto che possa portare a una maggiore socializzazione. Un tentativo per ricondurre gli adolescenti a una vita normale”.

Tra le proposte messe in campo ci sono l’utilizzo dei locali del Gervasone e dell’ex sede della banda musicale in Piazza Duc come punto di incontro, un contatto con la Cittadella di Verrès e, infine, con il CSV (Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta) per ricercare contenuti di interesse per i giovani.

Oltre alla carenza di socializzazione, un altro aspetto emerso durante il dibattito ha riguardato l’assenza delle famiglie al fianco dei giovani “che non vengono guidati”. Dalle istituzioni scolastiche è arrivata la raccomandazione di “coinvolgere le famiglie sin dalla scuola dell’infanzia”.

3 risposte

  1. Basta un po’ di educazione e controllo, e lasciare gli insegnanti a insegnare, e le forze dell’ordine a comandare… Questi ragazzi non hanno regole, perché nessuno glielo ha insegnati. L’unica cosa che ritengono importante è lo smartphone. Basta mettere il controllo genitori e non ci sarebbe nessun problema!!!

  2. Di attività da fare per i giovani è pieno, la musica con le bande, lo sport con le associazioni sportive giusto per citarne due.. ma hanno costi sempre più elevati che non tutte le famiglie possono permettersi… magari investire qualche soldo pubblico in più per queste associazioni per permettere di rendere lo sport, la musica, l’arte, ecc. accessibili veramente a tutti… in modo da convogliare le energie aggressive tipiche dell’adolescenza in qualcosa di sano e costruttivo….

  3. La strada è la musica, suonare è disciplina e suonare insieme significa solidarietà e rispetto per gli altri!

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