Da un mese circa era stato ammesso al lavoro esterno. Ma, nella serata di ieri, sabato 8 giugno, non è rientrato in carcere come da programma di trattamento.
Non solo, dal momento che l’uomo – detenuto nella casa circondariale di Brissogne – ha contattato prima il carcere, verso le 18.30, comunicando che avrebbe tardato. E alle 19.45, non essendo ancora rientrato, scattava così l’allarme per evasione e venivano allertate le forze dell’ordine per le ricerche del fuggitivo.
A denunciare i fatti è il Sinappe, il Sindacato nazionale autonomo di Polizia penitenziaria, che spiega come l’uomo, raggiunto da una pattuglia al magazzino dell’azienda dove lavorava, abbia tentato la fuga evitando momentaneamente l’arresto fuggendo in macchina e dirigendosi in direzione Courmayeur.
Poche ore dopo, “sulla spiaggia” di un lolcale “di Sarre” – riferisce ancora il sindacato – “il detenuto fuggitivo, che era in stato di alterazione, veniva rintracciato ed arrestato dagli uomini della Polizia penitenziaria” e riportato in carcere.
Il vicesegretario regionale del Sinappe Matteo Ricucci “considerando la gravità di quanto successo – si legge in una nota -, mette in risalto la professionalità e lo spirito di Corpo degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria che non hanno permesso ad una persona condannata in nome del popolo italiano, di dileguarsi nel nulla senza finire di espiare la pena inflitta”.
2 risposte
Istruzioni?
Io metterei piuttosto in risalto l’incapacità delle Istruzioni ad accompagnare in modo adeguato il reinserimento dei detenuti nella società civile.