Con l’inaugurazione de “L’Aquilegia” a Sarre si apre anche in Valle d’Aosta la sperimentazione dell’housing sociale, una nuova formula di accoglienza dedicata alle persone anziane autosufficienti e alla realizzazione di azioni volte a favorire l’invecchiamento attivo, ma anche a prevenire la fragilità della popolazione anziana con il fine di contrastare l’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Regione autonoma Valle d’Aosta e Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta – ente filantropico, nell’ambito degli Accordi di programma per il sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale da parte di Organizzazioni di volontariato (ODV), Associazioni di promozione sociale (APS) e Fondazioni di Terzo settore, sottoscritto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno 2020 e 2021, al fine di promuovere la sussidiarietà orizzontale e creare una rete di sinergie sul territorio.
“Questo progetto – afferma l’Assessore Carlo Marzi – rappresenta un passo significativo nel contesto di una società che sta invecchiando rapidamente e che quindi ci pone davanti a nuove sfide per il benessere delle persone anziane. La realizzazione di questa struttura evidenzia la grande attenzione da sempre dedicata alle persone anziane che vivono su un territorio di montagna complesso come il nostro, dando loro anche un posto dove vivere con dignità, sicurezza trovando compagnia e supporto. Questa bella struttura per l’abitare condiviso rappresenta una concreta opportunità di inclusione sociale per i nostri anziani che si collega perfettamente al tema dell’invecchiamento attivo, di cui abbiamo recentemente discusso nella competente Commissione consiliare”.
In particolare, il progetto, finanziato dal Ministero nell’ambito degli accordi sopracitati, vede la Regione autonoma Valle d’Aosta titolare dell’istruttoria di co-progettazione per la realizzazione di azioni volte ad ampliare l’offerta abitativa in favore di persone anziane in difficoltà economica al fine di favorirne l’inclusione sociale, la Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta quale ente capofila della co-progettazione e proprietaria dell’immobile e la Cooperativa sociale En.A.I.P Vallée d’Aoste in qualità di ente gestore del servizio sperimentale di accompagnamento rispetto all’invecchiamento attivo.
I lavori di ritrutturazione
L’immobile “L’Aquilegia”, un appartamento la cui capienza massima è per 5 persone, è stato recentemente oggetto di riqualificazione (curata dall’architetta Marzia Bertello) ed è dotato di un’area verde adibita ad orto.
L’appartamento originario di 125 mq era caratterizzato da una distribuzione interna dispersiva e poco funzionale. Tra le principali criticità riscontrate, vi erano l’esposizione della cucina a nord opposta rispetto alla zona soggiorno, spazi di disimpegno estesi e disfunzionali e due camere, di cui una di ridotte dimensioni. Il progetto si è posto quale obbiettivi primari la creazione di nuovi spazi comuni di adeguate dimensioni con unità abitative indipendenti, dotate di bagno e camere. Gli interventi previsti includono la sostituzione dei serramenti esterni e la coibentazione dei cassonetti degli avvolgibili, oltre alla messa a norma degli impianti idro-termo-sanitario ed elettrico. La nuova soluzione distributiva prevede la traslazione e unificazione della zona giorno per una migliore esposizione cardinale e per consentire la diretta fruizione dell’unico balcone esterno. L’ampliamento della zona giorno mira a ottenere uno spazio fruibile da sei utenti contemporaneamente, composta da una cucina abitabile e una zona relax in open-space. Tutti e tre i moduli abitativi sono dotati di servizio igienico privato, grazie alla realizzazione di un terzo servizio igienico.
Ai beneficiari del progetto di housing sociale verrà garantito l’accompagnamento all’abitare e alla cura condivisa della casa, da parte di operatori ed educatori professionali che collaboreranno con i servizi del territorio, ed il coinvolgimento in attività volte alla promozione della socializzazione ed al mantenimento delle capacità fisiche, cognitive e sociali.
L’origine del nome
La Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta ha voluto intitolare l’appartamento a un fiore alpino – per l’appunto l’aquilegia – particolarmente resistente e molto diffuso nei valloni sovrastanti il comune di Sarre. L’aquilegia possiede molti significati, ma nel simbolismo araldico rappresenta l’amore verso Dio e la carità verso il prossimo. Si tratta di un fiore mistico, che compare spesso nelle pitture leonardesche con il significato di Amore perfetto, e che, per il poeta Guido Ceronetti, rappresenta un viaggio alla scoperta di sé e della propria salvezza.
Secondo il presidente della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, Pietro Passerin d’Entrèves, “la scelta del nome spiega la volontà della Fondazione di mettersi a disposizione degli altri, per favorire percorsi di crescita personale. L’appartamento, recentemente ristrutturato, è frutto di una donazione ed ora, come un fiore che germoglia e si riproduce, verrà messo a disposizione della comunità valdostana per progetti di utilità sociale”.