Doveva terminare con la fine di giugno e invece la bretella di Santhià sarà chiusa ai mezzi pesanti fino a fine anno. Nei giorni scorsi, senza comunicazione alla Regione, è arrivata l’ordinanza di Ativa, che stabilisce la proroga del divieto di circolazione ai mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, agli autobus e ai veicoli aventi larghezza superiore a 2,40 metri, nel tratto compreso tra l’Interscambio di Pavone e l’Interscambio di Santhià, “in relazione all’esecuzione degli interventi di adeguamento del viadotto “Camolesa”. A darne notizia è stato ieri il presidente della Regione Renzo Testolin, rispondendo ad una iniziativa del capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis.
“Con l’Assessore Bertchy abbiamo già programmato per la prossima settimana un incontro con il Presidente di Attiva per verificare la situazione e avere informazioni più puntuali.” ha spiegato in aula il presidente.
Nel suo intervento Pierluigi Marquis ha ricordato il “significativo pregiudizio per la mobilità pesante e per gli autobus da e per la nostra regione, allungando di molto i tempi di viaggio” che questa chiusura sta producendo, oltre “al pesante danno economico” per le ditte di autotrasporti valdostane che utilizzano questa linea. Senza contare che da gennaio a fine maggio, ha riferito ancora Marquis, i pedaggi del tunnel del Monte Bianco sono calati di 20mila e 700 passaggi di mezzi pesanti. “A questo si aggiungano i mancati proventi di Rav e Sav e l’indotto collegato come quello dei distributori di carburante, dei ristoranti e delle altre attività economiche.”
Una situazione che secondo il capogruppo di Forza Italia è destinata a peggiorare: “si parla di rifare entrambi i viadotti e, ad oggi, non c’è un progetto di variante della strada per la viabilità alternativa che consenta di dismettere un viadotto per volta. È sicuramente importante avere le informazioni sotto il profilo tecnico ma non bisogna neanche sottovalutare la condizione di disagio che stanno vivendo gli operatori economici della regione che va calcolato e ristorato in qualche maniera. Stiamo parlando di decine di milioni di danni che non riguardano solo gli autotrasporti ma anche l’indotto turistico. Con simili difficoltà logistiche, molti turisti che arrivano con gli autobus potrebbero decidere di rivolgersi a località più accessibili, a sfavore della Valle. Una situazione di estrema emergenza che deve essere affrontata con tempestività e attenzione.”.
3 risposte
…e tanta gente ha lasciato un pezzo di carrozzeria per la strettoia incredibile.
Ma davvero devono rendere la vita così difficile? Nessun altro sistema inteligente da adottare?
Chiedi a Gavio; è lui che ha preferito negli ultimi 30 anni dare i dividendi dei soci Ativa che spendere soldi per le manutenzione della Bretella. Ora le cose sono messe malissimo e gli unici a soffrire sono gli utenti dell’autostrada: il gestore ingrassa i conti correnti dei soci e se ne frega. Soluzioni non ce sono immediatamente: o fanno un tracciato che aggira quei viadotti o nulla. Le foto fatte ai viadotti Camolesa sono chiare: le fondamenta dei viadotti sono marci. E ora esce fuori che anche il resto è deteriorato. Niente manutenzione regolare, grane tremende sulle infrastrutture militari futuro: e rete viaria compromessa fino a fine lavori.
Un grave danno vero, ma colpa di decenni di scarsa manutenzione delle infrastrutture per adeguarle all’aumento graduale del traffico veicolare e pesante. Ora si paga il prezzo: decine di milioni di eruro di danni per pochi euro spesi sulle infrastrutture: infatti se decidono di rifare entrambi i viadotti invece di farlo uno alla volta per garantire la viabilità vuol dire che la situazione dellinfrastruttura è molto grave da avere necessità di interventi drastici e pesanti. La priorità ora è pensare di realizzare una viabilità alternativa rapidamente per permettere a circolazione dei mezzi anche con i lavori in corso. Inutile diere: 30 e passa anni di indecisioni sulle infrastrutture ora fanno pagare lo scotto pesantemente a tutti. Basta pensare le scelte stolte su ferrovia Aosta-Chivasso e Traforo del Bianco fatte più di 20 anni fa: non aver accettato subito il raddoppio del Bianco già finanziato e aver respinto il progetto di raddoppio ferroviario proposto da FS (con lo Stato pronto a metterlo a bilancio) è stata un’idiozia. Ora la Francia ha deciso che per adesso il raddoppio del Bianco non se ne parla, lasciandoci con il cerino in mano, e la Regione ripropone lo stesso progetto FS della ferrovia Aosta-Chivasso senza essere certi che lo Stato sia nelle condizioni di finanziarlo. Unica cosa: prossima volta svegliatevi prima che ci sia il danno!! Prevenire è meglio che curare.