Filip Babicz concatena le 4 creste del Cervino in un unico collegamento

Fedele al suo stile di arrampicata "fast and light" lo ha fatto senza nessun supporto e senza depositare nulla sulla montagna. Il solo scambio di materiale e cibo è stato fatto ai piedi tra la fine della prima salita e l'inizio della seconda.
Filip Babicz - Foto Martin Lehner - IG
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Filip Babicz, alpinista e campione di speed climbing di origine polacche e residente in Valle d’Aosta, in cui vive da anni, ha unito il primo settembre le 4 creste del Cervino, Furggen, Hörnli, Zmutt e Leone in un tempo record di 7 ore 45 minuti e 45 secondi (foto di copertina di Martin Lehner, da Instagram, ndr). Fedele al suo stile di arrampicata “fast and light” lo ha fatto senza nessun supporto e senza depositare nulla sulla montagna. Il solo scambio di materiale e cibo è stato fatto ai piedi tra la fine della prima salita e l’inizio della seconda. L’etica e la totale autonomia sono il punto in comune di tutti suoi record. Niente depositi di materiale, niente corde fisse aggiunte per l’occasione e niente assistenza facendo così delle sue salite delle vere e proprie arrampicate e non delle  gare di corsa.

Nel 2020 aveva percorso in solitaria, in 17 ore, l’Integralissima del Peuterey sul Monte Bianco e nello stesso anno aveva affrontato la Cresta Sud di Aiguille Noire de Peuterey in 1 ora 30 minuti e 14 secondi. Nel 2021, aveva conquistato in velocità lo Spigolo Nord del Pizzo Badile, sulle Alpi centrali, in 42 minuti e 52 secondi. Nel 2022 ha percorso per la prima volta in solitaria la leggendaria “Appointment with Death”, in Inghilterra, per poi stabilire, sempre nello stesso anno, l’impressionante record di salita al Grand Capucin, la vetta più difficile delle Alpi, in soli 49 minuti.

 

Filip Babicz Foto Martin Lehner IG
Filip Babicz – Foto Drone Opera IG

Nel marzo di questo anno insieme a Heike Heike Schmitt ha ripercorso una difficile linea di misto alla Pointe Alphonse Payot (3506 m), sulle Aiguilles Marbrèes. La via Ghiglione-Ottoz, aperta nel 1956 e poi totalmente abbandonata, l’hanno dedicata ai due pionieri Piero Ghiglione e Arthur Ottoz, battezzandola con i loro nomi, quasi 70 anni dopo l’apertura della via.

A giugno è stata la volta di un’altra impresa con l’apertura della via Persefone Extension, nuova via di drytooling estremo (tecnica di arrampicata su ghiaccio, in cui si usa la stessa attrezzatura per salire su ghiaccio per scalare su roccia) nella grotta Gran Borna a La Thuile dedicandola allo scomparso Denis Trento.

Dal 2016 era intento ad esplorare la grotta di La Thuile, unico posto al mondo dove le vie di drytooling raggiungono gradi estremi (fino D15+ su una scala che attualmente raggiunge un massimo D16+). Nel 2019 aveva aperto la via Ade sulla volta destra della grotta e Persefone sulla volta sinistra creando così un unico circuito dall’unione delle due vie.

Una risposta

  1. Io ho fatto di meglio e più estremo perché fatto di sabato..ikea decathlon le grou e le roi merlin….a parte gli scherzi e sarò controcorrente ma tutti questi record lasciano il tempo che trovano

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