Un corso per istruttore di base di tennis al Belair di Gressan

Organizzato dal Centro sportivo educativo nazionale (CSEN), il corso, dal 23 luglio a sabato 7 agosto, è aperto a tutti i maggiori di 16 anni. Il costo dell'iniziativa è di 300 euro.
gianfranco nogara, luca appino, vincenzo gerbino
Società

46 ore per diventare istruttore di base di tennis: il centro sportivo Belair di Gressan ospiterà, da venerdì 23 luglio a sabato 7 agosto, un corso curato da Luca Appino, fondatore di Tennis Talents che ha lavorato con tennisti internazionali del calibro di Rafael Nadal, Kim Clijsters e Andy Roddick, e organizzato dal Centro sportivo educativo nazionale (CSEN), ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. "E' un progetto pilota – spiega Gianfranco Nogara, presidente del comitato valdostano del CSEN – che non vuole mettersi in concorrenza con i corsi per maestri organizzati dalla Federtennis, ma permettere di iniziare o migliorare l'insegnamento a tanti appassionati".

Il corso, aperto a tutti gli appassionati "anche non necessariamente grandi giocatori", come precisa Nogara, "perché saper giocare bene non vuol dire saper insegnare", sarà articolato con una prima fase teorica, in quattro giornate, e con una successiva fase pratica, di insegnamento o tirocinio assistito in campo, con i ragazzi dei corsi di tennis del Belair, con un esame finale di idoneità. Il costo è di 300 euro, ed il corso è aperto a tutti i maggiori di 16 anni. Verrà effettuato se saranno raggiunte almeno 15 adesioni.

"L'obiettivo
– spiega Appino – è quello di lavorare sui giovani, sugli allenatori locali e sui genitori, per far capire che nel tennis non sempre giocare per vincere permette di migliorare e crescere. Sono due settimane di buon senso applicato al tennis, e servono innanzitutto per aiutare i tecnici a capire che non è sempre il talento a fare la differenza, ma la capacità di dare il cento per cento". Appino, che ha lavorato anche con i valdostani Nathalie e Matthieu Viérin, sottolinea l'importanza di far capire che "la vittoria non è tutto", e per questo propone anche ai genitori dei giovani tennisti: "All'inizio, è fondamentale il divertimento, grazie a quello si riesce ad allenarsi e lavorare meglio".

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