“Due anni di governo Berlusconi, pardon Meloni”. Un lapsus freudiano del coordinatore regionale dell’Udc, Piero Vicquery, strappa al pubblico il primo applauso della serata organizzata dal Centrodestra valdostano per celebrare i due anni di vita del governo guidato dalla premier di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. L’evento si è tenuto ieri sera, nella sala della Bcc Valdostana dell’Arco di Augusto di Aosta, alla presenza del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, della senatrice valdostana della Lega, Nicoletta Spelgatti, e del senatore Lucio Malan di Fratelli d’Italia.
La sala è piena, molta gente è in piedi. I coordinatori regionali dei partiti del Centrodestra valdostano – Udc, Noi moderati, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega – sono seduti uno vicino all’altro. Si parla di unità, della forza nello stare in una coalizione, dei prossimi appuntamenti elettorali da affrontare insieme. È il tempo della quiete dopo la tempesta, quella della scorsa settimana, in Consiglio Valle, scatenata dall’uscita del consigliere regionale, Christian Ganis, dalla Lega e il suo ingresso tra le file di Forza Italia.
“Hanno provato a dividerci in tutti i modi, ma anche questa volta li abbiamo delusi – spiega la coordinatrice di Forza Italia, Emily Rini -. Siamo degli alleati distinti. Ognuno ha una propria visione ma abbiamo una linea di valori comune e quando ci sediamo attorno un tavolo, sui grandi temi, troviamo sempre una quadra. È di questi giorni la nascita di nuovi centri e centrini, noi rappresentiamo una forza seria che da anni lavora sul territorio per il territorio”. Per Rini, “in questa sala c’è l’unica vera alternativa a un governo autonomista schiacciato a sinistra. Un governo di centrodestra e liberale che dialoga con gli autonomisti. Noi siamo i veri autonomisti e per valorizzare davvero la nostra autonomia c’è solo una strada: il dialogo proficuo con Roma e Bruxelles. È quello che stiamo cercando di fare con serietà e impegno”.
Nel suo intervento, Alberto Zucchi, coordinatore di Fratelli d’Italia, torna sul tema della legge elettorale. “Per noi è importante che i cittadini abbiamo la possibilità di poter scegliere il proprio presidente e la propria coalizione in base a un programma condiviso per garantire una stabilità – spiega -. La Valle d’Aosta è l’unica che non prevede l’elezione diretta del presidente della Regione e noi come centrodestra abbiamo questo obiettivo e lo metteremo al primo punto della nostra campagna elettorale”. Sempre che tutti siano d’accordo. L’attuale proposta di legge per la riforma del sistema elettorale, depositata dal Centrodestra in Consiglio Valle lo scorso anno, è frutto di una mediazione tra le varie forze e non prevede l’elezione diretta.
Zucchi annuncia che oggi la ministra al Turismo, Daniela Santanché, firmerà il decreto che porterà da 10 a 15 milioni le risorse destinate alla Valle d’Aosta e al Piemonte per i danni dell’alluvione del 29 e 30 giugno scorsi. “La grande novità è che ci saranno anche degli indennizzi per ristorare i nostri operatori che hanno subito dei danni nei mesi di luglio e di agosto”, aggiunge.
Richiama l’impegno dei ministri nel trattare con la Francia per la seconda canna del tunnel del Monte Bianco la ripartenza dei lavori della variante di Etroubles la coordinatrice regionale della Lega, Marialice Boldi. “Nessuno lavora da solo a Roma – afferma – e anche noi qui intendiamo lavorare insieme. Non siamo un partito unico, ci sono dei distinguo, ma la cosa che conta è la voglia di stare insieme per un fine ultimo che non è la poltrona ma riuscire a fare delle cose per portare un vero cambiamento”. Concetto ripreso anche dalla senatrice valdostana, Nicoletta Spelgatti, che tra i vari risultati, si sofferma sul lavoro fatto sul disegno di legge sulla Montagna, che andrà in aula la prossima settimana. “Sarà fondamentale per tutto il territorio e per la nostra regione. Per la prima volta avremo una strategia sulla montagna con tante misure che riguardano la sanità, la scuola, i rifugi, le imprese, i giovani e gli immobili – dice -. A livello regionale si parla spesso della paura dei partiti nazionali, questi sono i risultati che portiamo a casa noi come centrodestra”.
7 risposte
Tragicomico l’esordio al microfono della segretaria della Lega: «Voi non la sentite e non la vedete, ma la Spelgatti a Roma lavora».
Excusatio non petita, accusatio manifesta.
La Rini ha battuto la Spelgatti su tutti i fronti. Davvero un autogol clamoroso aver mandato a Roma chi ieri sera non ha nemmeno saputo dire con precisione cosa sta facendo in parlamento. Ed era la prima volta che tornava a parlare davanti a una platea dopo due anni. Davvero poco edificante per la Spelgatti e per la Lega.
Esatto
Infatti alcuni rumor che sento in giro dicono che la Lega VdA sta pensando di farla tornare su in Valle d’Aosta, cedendo il posto di senatrice a Vésan, dopo l’ennesimo consigliere ragionale che abbandona la Lega : preferiscono rinunciare ad un seggio leghista in Senato pur di evitare di essere superati da Forza Italia allle prossime regionali.
Alternativa ad un governo autonomista schiacciato a sinistra. SPOILER: gli autonomisti sono di destra a priori, dei nazionalisti e patrioti valdostani secondo loro. Secondo voi perché scelgono la sinistra e non voi di centrodestra per le alleanze di governo? Perchè con voi non potrebbero accentrare su loro stessi tutto il potere del governo regionale!! Dalla brutta esperienza politica avuta con gli autonomisti esistono solo di frasi che amano un sacco: VOGLIO, POSSO, COMANDO e LE POUVOIR C’EST A’ MOI!! Nel riassunto, hanno come idea la versione democratica dell’assolutismo francese: gli alleati al governo li scelgono in base alla loro debolezza al tavolo delle trattive. Cioè formano governi con chi politicamente chiede poco o niente per stare nel governo regionale. Ma posso dirlo con certezza: gli autonomisti sono quasi tutti orientati politicamente verso il centrodestra e l’estrema destra, e odiano a morte la sinistra!! La scelgono per un motivo principalmente egoista: non devono condividere con loro tutto il potere del governo regionale. Allearsi con il centrodestra sarebbe un problema per loro: uno, non possono accentrare tutto il potere della Regione sul mondo autonomista; due, rischierebbero che i partiti di centrodestra li poterebbe via il 90% di elettori e iscritti.
Tre: sarebbero bypassati tutti i giorni nei ministeri a Roma, come sta già avvenendo oggi. Quindi meglio tenersi il Pd, a cui stanno facendo digerire anche i sassi!
Vero anche quello: come vendere la Regione ai partiti nazionali per il loro becero assolutismo autonomista senza attuazione dello Statuto Speciale. E vedere che sarà la riforma Calderoli ad attivare i decreti attuativi del nostro Statuto è il colmo: sopratutto sapendo che con l’Autonomia Differenziata Roma avrà peso maggiore nei rapporti con la Valle d’Aosta. Nel senso che se Roma dice no ai decreti attuativi dell’Automomia ce la prendiamo in quel posto: e gli autonomisti muti. Facessero meno gli orgogliosi e si dichiaressero ufficialmente e definitivamente come partito di centrodestra e facessero sta cavolo di allenza a vita con FI, Lega e FdI: digeriranno i sassi che li rifileranno il centrodestra, come fa adesso il PD valdostano con loro, ma almeno potranno intascarsi ancora soldi senza avere nessuna responsabilità politica diretta sulla Regione: massima resa con il minimo sforzo.