Il caso del serial killer di Villeneuve nel podcast “Delitti invisibili”

Realizzate dalla podcaster Elisa De Marco (alias Elisa True Crime) tre puntate da 30 minuti l’una sui delitti commessi da Andrea Matteucci, arrestato nel 1995 per quattro omicidi e un tentato omicidio.
Elisa True Crime
Cronaca

I delitti compiuti tra il 1980 e il 1995 dal “mostro di Aosta”, il serial killer di Villeneuve Andrea Matteucci, sono al centro di tre nuove puntate della serie podcast “Delitti invisibili – I crimini della porta accanto” (Onepodcast) di Elisa De Marco, alias Elisa True Crime. Già disponibili sulle principali piattaforme di streaming audio, gli episodi durano 30 minuti l’uno e – come si legge in una nota – sono ricchi di “contenuti inediti e preziose testimonianze”.

Matteucci uccise, accoltellandolo nel 1980 tra le rovine del Teatro Romano di Aosta, il commerciante ortofrutticolo Domenico Raso. Dopo di lui, tolse la vita (poi sezionandole e bruciandole) a tre prostitute: Daniela Zago nel 1992 (30enne di Torino), Clara Omarei Bee nel 1994 (26enne di origini nigeriane) e Albana Dakovi nel 1995 (20enne, cittadina albanese).

Delitti, quelli delle tre donne, che confessò lui stesso, spiegando agli inquirenti di averle uccise “perché vendevano amore”. Nel 1995, Matteucci fu quindi arrestato e, nel 1998, venne condannato in via definitiva a 30 anni di carcere per questi delitti e il tentato omicidio di una quarta ragazza.

“Dopo un’infanzia segnata da abusi e vessazioni da parte della madre, che si prostituiva e lo faceva assistere ai suoi incontri sessuali, – si legge nella presentazione del podcast – Matteucci inizia a sviluppare una rabbia esplosiva e un profondo sentimento di odio nei confronti delle prostitute”.

“Un caso atroce – continuano le note di presentazione delle tre puntate – che ha sconvolto gli inquirenti e la popolazione locale, ignara del fatto che quell’uomo che tutti conoscevano, in apparenza educato e tranquillo, fosse in grado di uccidere e bruciare in un bidone donne innocenti”.

Matteucci, al tempo artigiano marmista, oggi ha 62 anni e, dopo essere stato detenuto in un ospedale psichiatrico giudiziario (una perizia della Procura aveva condotto alla sua dichiarazione di seminfermità mentale), è stato trasferito in una struttura psichiatrica specializzata.

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