La Cgil chiede alla Giunta “un più consistente finanziamento pubblico per la Sanità”

La Cgil Funzione pubblica evidenzia come "nonostante un capacità di spesa maggiore" la regione "non preveda investimenti superiori rispetto alle previsioni dello Stato"
Igor De Belli
Sanità

“Purtroppo, però, dobbiamo evidenziare che la nostra Regione, nonostante un capacità di spesa maggiore se paragonata ad altre e nonostante siano evidenti gli effetti conseguenti a circa 15 anni di definanziamenti sulla sanità (liste d’attesa interminabili, pronto soccorso affollato, mancate prestazioni sanitarie, difficoltà a reperire personale sanitario), non preveda investimenti superiori rispetto alle previsioni dello Stato”. La Cgil funzione pubblica interviene così sul Bilancio regionale, all’attenzione del Consiglio Valle, chiedendo alla politica valdostana “il coraggio di prevedere un più consistente finanziamento pubblico per la Sanità, ritenendo che esso rappresenti l’unica via percorribile per mettere in sicurezza e rendere nuovamente efficiente il nostro S.S.R., con una confacente distribuzione delle risorse funzionale al Sistema. Fondamentale sarà dare un ordine di priorità sugli investimenti strutturali, tecnologici, specialistici e di personale, a partire dalla riorganizzazione del Territorio e dal rilancio della Prevenzione”.

In Italia la previsione del Bilancio dello Stato per il 2025 è del 6,2%, in Valle d’Aosta del 6,3%.

“Investire in Sanità rappresenta la garanzia del diritto fondamentale ed inalienabile alla salute delle cittadine e dei cittadini ed al benessere complessivo della società:  – concludono Igor De Belli  e Eleine Krieger Garcia della Cgil FP – se non si colgono questi aspetti prevedendo importanti stanziamenti, la Sanità Pubblica Regionale ad oggi già deficitaria, sarà destinata ad un’ inesorabile e pressoché irreversibile declino e con esso l’economia dell’intera regione.

 

Una risposta

  1. 15 anni di definanziamento della sanità nazionale ad opera di chi? Di tutti i governi di sx che si sono succeduti in quei 15 anni. Perché la CGIL non protestava all’epoca?

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