Con l’approvazione da parte del Senato, lo scorso 20 novembre, la riforma del Codice della strada è legge. Il testo, che alla Camera era stato approvato inizialmente lo scorso marzo, entrerà in vigore prossimamente, con la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale., seguita da un periodo di 15 giorni di “vacatio legis”.
Si tratta di un aggiornamento delle regole approvate nel 1992, assieme ad una serie di novità. La norma (sul tema ha insistito molto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini) introduce infatti delle misure che mirano, da un canto, a rafforzare la sicurezza stradale e, dall’altro, ad adeguare le norme a un contesto della mobilità che si è arricchito di recente di presenze come i monopattini elettrici.
“Stretta” su guida sotto alcol e droghe
Architrave della riforma è l’inasprimento delle sanzioni per chi si mette al volante sotto l’effetto di alcool e droghe. Per la guida in stato di ebbrezza, gli importi delle multe sono stati incrementati e la sospensione della patente prolungata. Viene poi introdotto il divieto assoluto dell’assunzione di alcoolici per i conducenti già condannati per reati specifici (per due o tre anni, a seconda del crimine commesso).
E’ introdotto, inoltre, nei casi in cui venga accertato un tasso alcolemico superiore a 0,8% l’obbligo di installare il sistema alcolock che, collegato al motore, impedisce l’avvio del mezzo se il conducente ha un’alcolemia superiore allo zero in quel momento. Per le modalità esatte di quest’ultima prescrizione, tuttavia, occorrerà attendere il decreto attuativo della riforma (che riguarderà anche altri aspetti, visto che l’entrata a regime della riforma è immaginata con gradualità).
In fatto di guida in alterazione da stupefacenti, la positività al test sarà sufficiente per far scattare il ritiro immediato della patente e la successiva revoca, con il divieto di conseguire il permesso di guida per tre anni.
Riviste le limitazioni per i neopatentati
La riforma disciplina poi le limitazioni per i neopatentati. Per i primi tre anni dall’ottenimento della patente B, non si potranno guidare veicoli con una potenza specifica superiore ai 75 kW/t e una potenza massima di 105 kW (142 cavalli). Per le auto elettriche e plug-in, il limite è di 65 kW/t. E’ vero che questa nuova regolamentazione estende il periodo delle restrizioni, ma fa anche sì che sia più ampio il ventaglio dei modelli guidabili appena conseguita la patente, rispetto alle norme in vigore sinora.
Viene poi prevista l’impossibilità di ottenere la patente prima dei 24 anni, per tutti coloro che, minori di 21 anni, siano stati sorpresi alla guida senza patente e sotto l’effetto di sostanze piscotrope.
Uso del cellulare alla guida
L’inasprimento delle sanzioni riguarda pure l’uso del cellulare alla guida. Le multe passeranno da una fascia di 165-660 euro a 250-1000 euro. Qualora si fosse recidivi in un biennio, la sanzione pecuniaria viene ancora incrementata, da 350 a 1400 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente.
Se il conducente ha meno di venti punti sulla patente, alla prima violazione scatterà anche (altra novità della riforma) la sospensione breve della patente. Questa varierà nella durata sulla base dei punti a disposizione: 7 giorni da 10 a 19 punti, 15 giorni, con meno di 10 punti. In caso di incidente, si avrà il raddoppio della sospensione.
Velocità, nuova disciplina per gli autovelox
Tra le revisioni apportate dalla riforma, anche quelle sulle sanzioni per eccesso di velocità. Qualora con autovelox vengano rilevate più violazioni, entro un’ora e nello stesso tratto di competenza di un ente, verrà applicata la multa prevista per la violazione più grave, aumentata di un terzo. Per il superamento del limite di oltre 10 km/h e fino a 40 km/h, la sanzione sarà tra i 173 e i 694 euro.
Se un eccesso di velocità di questo tipo si ripete, in un centro abitato, per almeno due volte in un anno, la multa sarà tra i 220 e gli 880 euro, con una sospensione della patente tra 15 e 30 euro. Viene disciplinato diversamente anche l’utilizzo degli autovelox, con l’obiettivo di garantirne la riconoscibilità.
In particolare, la rilevazione potrà avvenire su strade ad alto tasso di incidentalità e su quelle dove il limite di velocità non sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto al normale (per esempio, su strade extraurbane principali, con limite a 110 km/h, l’autovelox potrà essere installato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h). Sulle strade extraurbane, dovrà intercorrere una distanza di almeno 1 km tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo.
Casco, targa e assicurazione per i monopattini elettrici
E’ una regolamentazione strutturata quella definita dalla riforma in fatto di monopattini elettrici. L’intento è di aumentare la sicurezza e rendere possibile una coesistenza più ordinata di questi mezzi con gli altri utenti della strada. Tutti i conducenti dovranno indossare un casco, disporre di indicatori luminosi di svolta e freno, di un contrassegno di riconoscimento (assimilabile alla targa) e di una copertura assicurativa.
Inoltre, sarà possibile circolare con monopattini elettrici solo su strade urbane dal limite di velocità non superiore a 50 km/h, con il divieto di viaggiare contromano. Piste ciclabili e aree pedonali saranno “off limits” per questi mezzi e le aziende di sharing dei monopattini dovranno dotarli di sistemi che inibiscano di circolare al di fuori delle aree consentite.
Tutela dei ciclisti
La tutela dei ciclisti è un altro degli obiettivi della riforma: al riguardo viene imposto ai veicoli a motore di sorpassare le biciclette tenendo una distanza laterale di almeno un metro e mezzo durante la manovra. La finalità è ridurre il rischio di incidenti.
Novità su foglio rosa e animali
Dicendo delle innovazioni introdotte dalla riforma, c’è da parlare ancora delle nuove regole per il rilascio del foglio rosa, che sarà possibile ottenere – per chi si candida per una patente B – solo dopo aver svolto un determinato numero di guide certificate (in autostrada, strade extraurbane e notturne) con l’istruttore di autoscuola.
La revisione del Codice della Strada incrementa anche le pene per chi abbandona animali domestici su strada, aumentando di un terzo quanto previsto dal Codice penale. Se l’abbandono avviene utilizzando un veicolo, scatterà la sospensione della patente da sei mesi a un anno.
Stop alla “sosta selvaggia”
Stretta anche sulla “sosta selvaggia” (ma non solo delle auto, pure monopattini ed altri). Le multe per chi sosta in stalli per disabili sarà tra 165 e 660 euro per ciclomotori e veicoli a due ruote e tra 330 e 990 euro per gli altri veicoli. Sostare nelle corsie riservate ai mezzi pubblici, invece, sarà punito con multe tra 87 e 328 euro per ciclomotori e veicoli a due ruote e tra 165 e 660 euro per ogni altro mezzo.
La “safety car” autostradale
Nei casi di incidenti gravi in autostrada, o qualora siano presenti cantieri impattanti, la riforma prevede l’ingresso in carreggiata di una “safety car” (denominata proprio come in Formula 1), vale a dire un veicolo delle forze dell’ordine che dovrà rallentare la circolazione ed evitare sinistri.
Tra le varie casistiche di sospensione della patente, unita alla decurtazione dei punti, il Codice della strada varato dal Senato individua anche la guida contromano, senza cintura, il mancato rispetto della precedenza e l’assenza di seggiolini o dispositivi anti-abbandono per bambini.