A due anni dalla sua scomparsa, la Fondazione per la formazione professionale turistica di Châtillon ricorda Victor Vicquéry. Venerdì 7 febbraio all’École Hôtelière, nella sede di via della Stazione, si è svolta la prima edizione del concorso cocktail in memoria dell’insegnante.
Il primo posto in classifica nella competizione “Victor Vicquéry #Enjoy!” è andato alla sedicenne Giulia Facchetti. Studentessa all’Istituto Alberghiero Andrea Mantegna di Brescia, Giulia ha convinto la giuria con il cocktail Freedom (Libertà). Gin, sciroppo di lampone, liquore all’arancia e soda sono stati gli ingredienti vincenti.
“Il gin e il lampone hanno un legame con il territorio valdostano, mentre le arance richiamano gli agrumi del Lago di Garda” commenta Giulia, che proviene da quella zona. “Dedico questo premio a me stessa e al mio professore di sala Gennaro Saviano”.
Ad animare la premiazione, iniziata intorno alle 18 di venerdì, Luca Galtieri, volto della trasmissione Striscia la Notizia e autore del libro “Come nasce un cretino” (Pathos Edizioni, 2023). Dice di lui la presidente della Fondazione Jeannette Bondaz: “È una presenza emblematica di come era Victor, che in pochi minuti riusciva a stabilire un contatto forte“. Il presentatore televisivo aveva conosciuto Victor in uno dei suoi ultimi momenti di festa, in occasione della registrazione di una puntata dedicata all’antispreco e registrata all’École Hôtelière de la Vallée d’Aoste.
Victor Vicquéry #Enjoy!: le fasi del concorso cocktail
“La volontà di ricordare Victor è emersa due anni fa, ma non era ancora chiaro come” spiegano gli insegnanti Gerard Cerise e Christian Tonino, che da circa tre anni insegnano ad allieve e allievi della scuola alberghiera la materia sala e vendita. “La stessa di Victor” precisano.
“A settembre abbiamo dato il via alla prima fase operativa del concorso cocktail Victor Vicquéry #Enjoy!. Abbiamo coinvolto gli istituti professionali alberghieri e i centri di formazione professionale accreditati presenti in Italia dando loro il compito di creare un cocktail che rappresentasse la loro scuola e la loro terra”. Dalle video-ricette pervenute sono state selezionate sedici scuole. “La nostra scuola più altre quindici, di cui due francesi (con sede a Moutiers e Thonon-les-Bains)”.
“In seguito alla preselezione, è stata richiesta la creazione di un cocktail che contenesse del génépy e che rappresentasse la montagna, passione di Victor. Abbiamo poi selezionato cinque finalisti che si sono sfidati nella gara della ‘Mistery Box’. In quindici minuti hanno creato una ricetta da zero con i prodotti forniti dalle aziende che hanno collaborato con noi, tra cui Fabbri, Saint-Roch, ABI (Associazione Barmen Italiani) e AIBES (Associazione Italiana Barman). A loro disposizione hanno trovato frutta, erbe aromatiche, succhi, distillati e liquori” spiegano Cerise e Tonino, coordinati nell’organizzazione della prima edizione del concorso dal docente Vallino.
Composizione della giuria e finalisti
A giudicare gli sfidanti, una giuria composta da Renzo Bussi, fiduciario AIBES Valle d’Aosta, Bernardo Ferro, Presidente ABI Italia, Alessandro Cattani, Global Brand Ambassador Fabbri, Barbara Borghi, vicaria del coordinatore didattico e rappresentante della scuola, Luciano Loggia, socio ABI, Mirna Sommovigo dell’Azienda Vertosan, Domenico Costa, socio AIBES, e Giovanni Chiarella, consigliere nazionale AIBES.
Cinque i finalisti: Giulia Facchetti (primo posto), Andrea Biancolin (secondo), Tommaso Perissinotto (terzo) e Alison Pulin ed Eduard Ruzza (quarto posto a pari merito).
Il ricordo di Victor: “Era capace di insegnare ai ragazzi come si vive la vita”.
I docenti Gerard Cerise e Christian Tonino, coinvolti in prima persona nell’organizzazione della prima edizione del concorso cocktail Victor Vicquéry #Enjoy!, ricordano: “Era molto collaborativo. Aveva sempre questa grinta e questa gioia di portare la propria voce nel mondo. Oltre al lavoro e ai concorsi, era capace di insegnare ai ragazzi come si vive la vita”.
La serata è proseguita con un aperitivo e una cena di gala “per stare in compagnia e godersi la serata insieme come avrebbe fatto Victor” conclude la presidente della Fondazione Jeannette Bondaz.