Valanga al Passo dei Salati, travolto uno sciatore svedese

Una valanga ha sorpreso un gruppo di quattro sciatori freerider di nazionalità svedese: la massa nevosa ha travolto uno dei componenti del gruppo, trascinandolo lungo un salto di rocce.
Valanga al Passo dei Salati
Cronaca

È stato un intervento lungo e particolarmente complesso quello effettuato oggi dal Soccorso Alpino Valdostano nella zona del Passo dei Salati, nel comprensorio di Gressoney, a seguito del distacco di una valanga che ha coinvolto un gruppo di quattro sciatori freerider di nazionalità svedese.

La massa nevosa ha travolto uno dei componenti del gruppo, trascinandolo lungo un salto di rocce. A causa delle avverse condizioni meteo, l’elicottero non ha potuto completare il recupero dall’alto: l’equipaggio, comprensivo di unità cinofila, è stato quindi lasciato in quota nella zona del Gabiet, dove è stato immediatamente attivato un piano alternativo.

Grazie alla collaborazione con Monterosaski, è stato messo a disposizione un battipista che ha permesso di trasportare la squadra operativa circa 300 metri più in alto, da dove i tecnici hanno proseguito la salita con tecnica scialpinistica, affrontando un terreno tecnico e innevato per raggiungere l’area della valanga. In rinforzo è stata inviata anche una seconda squadra, composta da un ulteriore cinofilo, un tecnico specializzato e due pisteur secouriste.

Una volta individuato, lo sciatore è stato stabilizzato, barellato e trasportato a valle, fino al punto in cui è stato possibile l’intervento di un gatto delle nevi, che lo ha condotto nuovamente al Gabiet. Da lì, il trasporto è proseguito tramite ovovia fino a Staffal, per poi essere trasferito in Pronto soccorso, dove è attualmente in fase diagnostica.

L’intervento, durato diverse ore – la missione è iniziata intorno a mezzogiorno e si è conclusa nel tardo pomeriggio – ha richiesto un notevole sforzo operativo. Se per i tecnici del Soccorso Alpino, tutti guide alpine, il proseguimento in scialpinismo su terreno difficile è una routine, non è altrettanto scontato che anche il medico dell’equipaggio, solitamente trasportato in elicottero, abbia affrontato la salita con gli sci ai piedi. Un impegno che dimostra la professionalità e la dedizione del personale coinvolto, in un contesto reso ancora più complicato dalla neve fresca e dalla scarsa visibilità.

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