Novità in vista per il 2026 nella determinazione delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti. Con il riconoscimento della discarica di Brissogne come “impianto minimo”, ovvero “indispensabile per la chiusura del ciclo dei rifiuti in ambito regionale”, dal prossimo anno i costi per la sua gestione saranno determinati dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente e non più dal contratto sottoscritto dall’Enval, la società che si occupa dell’impianto, e dalla Regione. A spiegarlo, durante l’assemblea dei sindaci valdostani riunita questo pomeriggio, è la funzionaria della struttura Economia circolare dell’assessorato all’Ambiente, Salvina Perrier, intervenuta insieme all’assessore regionale Davide Sapinet.
La nuova procedura, che è in fase di definizione, porterà a “un controllo superiore dei costi dell’impianto“, spiega Perrier. L’Arera determinerà anche una tariffa massima per lo smaltimento dei rifiuti che non si potrà superare, ma al momento, non è ancora disponibile una simulazione su come cambierà la tariffa. “Entrando nel metodo tariffario previsto dall’Arera è importante capire dove andremo a finire“, dice Alex Micheletto, presidente del Consiglio permanente degli enti locali e sindaco di Hône.
Intanto, per il 2025, come spiegato dall’assessore Sapinet, si registra un ulteriore aumento del costo del servizio, dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dell’Istat, ma molto più contenuto rispetto allo scorso anno. A entrare nel dettaglio della delibera approvata dalla giunta regionale è Michel Martinet, sindaco di Gressan. Per i rifiuti indifferenziati la tariffa passa da 151,07 a 152,43 euro a tonnellata, mentre per i differenziati da 77,70 a 78,21 euro a tonnellata.
Sulla sua crescita, oltre all’Istat, hanno inciso la diminuzione degli introiti stimati dalla Regione sulla cessione del calore (passati da 43.800 euro del 2024 a 25.000 euro del 2025) e l’aumento del tributo ambientale dovuto ai comuni di Brissogne, Quart e Pollein, su cui insiste la discarica, che sale da 3,54 a 3,58 euro a tonnellata. A ciò si aggiunge l’applicazione dell’Iva al 22% anziché al 10%, come previsto dalla normativa statale, sui rifiuti conferiti in discarica. Per contenere gli aumenti, la Regione ha avviato dei contatti con l’Agenzia delle entrate.
Per quanto riguarda i rifiuti differenziati, è stato confermato il meccanismo che prevede l’applicazione di tariffe premiali o penalizzanti anche se, ad un anno dalla sua introduzione, non è stato rilevato un miglioramento nella qualità dei rifiuti conferiti. Si stima, invece, una diminuzione della quantità dei rifiuti indifferenziati portati in discarica che dovrebbe passare da 23.900 a tonnellate registrate nel 2024 a 23.500 tonnellate nel 2025. Sono in aumento da 7,9 a 8,3 milioni il totale dei costi previsionali che i SubAto dovranno versare alla Enval.
Le nuove tariffe sui rifiuti hanno incassato all’unanimità il parere favorevole dei sindaci valdostani che chiedono alla Regione di “avviare il prima possibile delle azioni comunicative” rivolte a residenti e turisti per migliorare la qualità della raccolta differenziata e “calmierare il continuo aumento dei costi del servizio e del trasporto dei rifiuti”.
Unanimità dell’assemblea anche ai contributi a fondo perduto finanziati con 5,7 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit) e destinati ai comuni e alle Unité des communes valdôtaines per i progetti riguardanti la tutela ambientale, il contrasto allo spopolamento, la produzione di energia rinnovabile e il sostengo alle attività commerciali. ll finanziamento coprirà fino al 90% della spesa, per un importo massimo di un milione di euro (1,5 milioni di euro per le Unité che presentano progetti in forma convenzionata) e un minimo di 300.000 euro. La domanda di finanziamento deve essere presentata tramite Pec entro il prossimo 15 luglio. Gli interventi finanziati dovranno essere conclusi entro 31 agosto 2028.