Il 7 settembre si apre la caccia in Valle d’Aosta

Si inizia con camoscio, capriolo maschio, cervo maschio fusone e cinghiale. Resta per il momento esclusa la caccia della pernice bianca.
Società

Si inizia con camoscio, capriolo maschio, cervo maschio fusone e cinghiale. Il 7 settembre apre la caccia in Valle d’Aosta con metodi selettivi. Il calendario venatorio 2025 è stato approvato ieri dalla Giunta regionale. L’apertura della caccia alle altre specie seguirà uno specifico calendario così come le rispettive chiusure dell’attività venatoria.

“Viste le indicazioni inviateci da ISPRA – spiega l’Assessore Marco Carrel,  – in questo calendario si è scelto di posticipare al 1° ottobre – anche al fine di uniformarla con le date di inizio dell’attività venatoria di altre specie – la modalità di caccia della volpe in forma vagante, mentre, con la volontà di ribadire le esigenze del mondo venatorio e sottolineare le peculiarità del nostro territorio, si è deciso di non posticipare, come invece richiesto, la proroga dell’inizio dell’addestramento e allenamento dei cani da caccia, che comincerà quindi, come di consuet0, a partire dal 15 di agosto”.

Per il momento resta fra le specie non cacciabili la Pernice bianca. Nel parere dell’Ispra si sottolinea la “forte vulnerabilità a seguito dei mutamenti ambientali causati dal riscaldamento globale” e si evidenzia “che non sussistono le condizioni minime per consentire la caccia nei confronti di questa specie”. “Si è scelto di attendere i risultati del censimento estivo, prima di prendere decisioni relativamente al possibile piano di abbattimento” prosegue l’Assessore. “Inoltre, altre indicazioni sono pervenute dalla Struttura biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette, relative esclusivamente ai siti Natura 2000 (ZPS e SIC), in base alle quali si è stabilito il divieto di abbattere esemplari di Beccaccia e il divieto di detenzione di munizioni contenenti piombo. A tal proposito l’Assessorato si interfaccerà con la Struttura competente in materia per meglio definire la perimetrazione dei siti Natura 2000.”

Il calendario venatorio è stato concertato fra l’Assessorato, il Comitato regionale per la gestione venatoria, la Consulta faunistica regionale con tutte le associazioni di categoria.

“Questo calendario, conclude l’Assessore Carrel, ha avviato il suo iter amministrativo prima dell’approvazione del piano faunistico regionale ed è quindi un calendario di transizione, in attesa dell’attuazione concreta del piano, che avverrà in sintonia con il mondo venatorio e le associazioni ambientaliste.”

6 risposte

  1. È importante che in Valle d’Aosta si faccia sentire una voce animalista. Leggere questi articoli nei quali si dà così tanta attenzione alle esigenze, tutte discutibili, di un migliaio di cacciatori è, per me, ripugnante. E le esigenze di decine di migliaia di animali dove le mettiamo? Solo perché non votano? Ovviamente anche gli allevamenti intensivi sono da mettere in discussione. In generale accettare che è normale uccidere un altro essere vivente per proprio vantaggio quando se ne può fare a meno.

  2. Nel mese di settembre la montagna è ancora molto frequentata dai turisti.
    Per esperienza so che la segnalazione per indicare l’attività ludica (perché altro non è che un ignobile gioco, nonostante ciò che si può far dire ad una scienza totalmente strumentalizzata) non è esattamente precisa e non tiene conto delle molte varianti sentieristiche. Speriamo in un cosiddetto incidente “diplomatico “, di modo che i vari interessi economici portino le poltrone a scottare abbastanza da riattivare i neuroni.

  3. “Si inizia con camoscio, capriolo maschio, cervo maschio fusone e cinghiale” … e a seguire, nel menù??

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