All’uscita della notizia, tolto un po’ di battage in Consiglio Valle – dove la questione era emersa –, a fare un po’ specie era stato un generale silenzio.
Tutte parole “tenute nel cassetto” che escono fuori oggi. Perché, dal 1° luglio, e dopo 35 anni, il canile e gattile regionale ha cambiato gestione. Ed ora, l’Avapa – l’Associazione valdostana per la protezione degli animali, che ha guidato la struttura fino ad inizio di questo mese – prende carta e penna e redige un cahier de doléances in piena regola sul nuovo corso governato dalla cooperativa sociale Melograno di Grosseto.
Avapa, in una nota, spiega infatti che “ritiene doveroso intervenire per offrire un quadro chiaro e documentato della situazione che si è venuta a creare, a partire dal 1° luglio 2025, con il passaggio della gestione del canile e gattile regionale”. Il tutto, “non per polemica, ma per senso di responsabilità”, ma anche “per rispetto degli animali, delle persone che hanno costruito in trentacinque anni una comunità operativa e solidale, e di quanti, anche oggi, continuano a offrire tempo, competenza e amore in forma volontaria”.
Le contestazioni
Diverse le contestazioni dell’Associazione: “riduzione dell’orario di uscita dei cani e repentino e deleterio cambiamento della routine degli stessi con conseguente destabilizzazione a livello emozionale e disposizionale, divieto di accesso ai box da parte dei volontari, impossibilità di fare foto, interazioni fortemente limitate”.
Spiegando anche come “a tutto questo si aggiungono problemi ben più profondi, che ci vengono segnalati con sempre maggiore insistenza”. Tra questi, “Una crescente tensione tra gli animali, spesso generata dalla mancanza di esperienza da parte degli operatori nuovi, assunti con contratti parziali e, in alcuni casi, provenienti – sembrerebbe – da cooperative esterne, senza un’adeguata formazione. Già nei primi 12 giorni di gestione si è verificato un episodio di scontro tra cani che, fortunatamente, non ha avuto gravi conseguenze. Tuttavia, tale vicenda è stata inizialmente nascosta, poi solo a seguito della scoperta di lesioni visibili da parte dei volontari sono state fornite versioni vaghe e contrastanti. Tutto ciò ha accresciuto la sensazione di mancanza di trasparenza e di gestione chiara degli episodi critici.
Accuse non certo morbide, che fanno il paio con altre: “Un clima di discontinuità e disorientamento”, dal momento che “molti ex dipendenti non sono stati neppure contattati per un confronto o una proposta di reinserimento”, cui Avapa aggiunge “un approccio formativo che umilia l’esperienza” e una “assenza di dialogo con chi conosce profondamente i singoli animali e ha segnalato con precisione le attenzioni particolari necessarie per alcuni di loro”.
Oltre al lato lavorativo, l’Associazione punta su altri problemi. Tra questi, la “mancata apertura al pubblico negli orari previsti” che ha visto i cittadini “nell’impossibilità di accedere alla struttura”, il “malfunzionamento del servizio di reperibilità” cui si aggiunge “anche la gestione del gattile, attualmente priva di supervisione continuativa a partire dalle ore 13 fino al mattino seguente”, una “assenza in loco di referenti dirigenziali della Cooperativa” e la “mancanza di un organigramma visibile e completo”.
Poi, la chiusa: “Abbiamo deciso di non partecipare all’ultimo bando di gara non certo per inerzia o disinteresse – spiega infine Avapa –. Purtroppo, una serie di vincoli e stringenti prescrizioni non compatibili con la nostra idea di protezione animale oltre a pesanti penali, evidenziate anche da professionisti di nostra fiducia, ci hanno costretto a compiere questa dolorosa scelta. Ma questo non significa che abbiamo rinunciato a prenderci cura di ciò che abbiamo costruito”.
7 risposte
Ma ho ben capito che la gestione è partita il 1 luglio? Leggo tanta cattiveria nel giudicare una gestione partita da 17 gg … amo gli animali ma a leggere i commenti sempre meno gli essere umani!!!!!
Ho da sempre sostenuto l’Avapa con il 5×1000 . È necessario che da parte delle Istituzioni regionali ci sia un costante e ripeto costante ma monitoraggio in itinere dell’ operato della nuova cooperativa. Il livello di civiltà di un Paese si misura anche da come vengono trattati gli animali e visto che la Valle D’Aosta potrebbe avere l’eccellenza in tutto ( ma non ce l’ha) chiedo come cittadina valdostana massima attenzione a questa nuova gestione .
Possibile fare una petizione per fare si che torni la cooperativa uscente? Personalmente penso che gli animali vadano tutelati e bisogna garantirgli una buona vita , ho preso al gattile 2 gatte 11 anni fa ,personale attento e scrupoloso…. Si vedeva che ci tenevano a farli stare bene e che andassero in una famiglia che li tenesse bene e lontano da pericoli .
Buongiorno, dico la mia : ho avuto modo di contattare i volontari e sono stati super disponibili ed efficati, leggo con vero dispiacere delle difficoltà create dalla nuova gestione, basterebbe un po di buon senso. Mi associo ai commenti precedenti. In tutto questo ci rimettono le bestiole !
Ma dobbiamo prendere una cooperativa da Grosseto???compenso economico servizio scadente!purtroppo i diretti interessati (i cani)non si possono lamentare!!peccato era bello vedere i cani a passseggio con i volontari e il canile ordinato speriamo che l’amministrazione comunale cambi presto!!
Una cosa che funzionava bene in Valle d’Aosta e prontamente è stata rovinata! A chi subentra evidentemente interessano più i soldi del benessere degli animali! Per loro i volontari di riferimento e le abitudini sono fondamentali! Spero vivamente si cambi immediatamente registro e si permetta accesso comodo e come prima! Una bella vergogna
Poveri animali, quello che dovrebbe essere un servizio si è trasformato in un business e a farne le spese sono sempre i più deboli