Collegamento intervallivo Cime Bianche, parte l’iter dell’accordo di programma

L’11 luglio scorso è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione l’avviso di convocazione della conferenza di programma per la realizzazione del collegamento nei Comuni di Valtournenche e Ayas. La prima riunione è fissata per il 25 luglio alle 10.30, nella sala adiacente a Palazzo regionale.
Cime Bianche, soluzioni progettuali
Turismo

Potrebbe essere la sindrome del Bianconiglio quella che da alcune settimane colpisce il Governo regionale. Il poco tempo a disposizione, prima della fine della legislatura, fa sì che la politica regionale si trovi nella percezione costante di dover fare tutto e subito. E così, oltre ad aver “scaricato” leggi su leggi – una quindicina negli ultimi due mesi – è arrivato anche l’avvio dell’iter autorizzatorio per il collegamento intervallivo delle Cime Bianche, previsto negli ultimi due Documenti di economia e finanza regionale (Defr). Un’opera da sempre considerata dall’attuale maggioranza tra gli “investimenti strategici prioritari” per lo sviluppo del settore degli impianti a fune.

L’11 luglio scorso è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione l’avviso di convocazione della conferenza di programma per la realizzazione del collegamento nei Comuni di Valtournenche e Ayas, ai sensi delle leggi regionali 20/2008 e 11/1998. La prima riunione è fissata per il 25 luglio alle 10.30, nella sala adiacente al Salone Maria Ida Viglino di Palazzo regionale. Qui sarà avviata la procedura per la formazione dell’accordo di programma, strumento giuridico che consente alla Regione, ai Comuni e ad altri enti pubblici di collaborare alla realizzazione di opere di interesse pubblico, coordinando risorse, competenze e tempistiche.

Il procedimento si apre con una conferenza tra tutti i soggetti coinvolti; se il confronto è positivo, viene nominato un responsabile incaricato di redigere il testo dell’accordo e raccogliere i pareri necessari. L’accordo deve poi essere approvato da ogni ente partecipante. Se comporta modifiche urbanistiche, serve anche il voto del Consiglio comunale e un decreto del Presidente della Regione. Una volta approvato e pubblicato, l’accordo ha valore vincolante per tutti i firmatari e può sostituire, se previsto, anche la concessione edilizia.

Il progetto del collegamento, a lungo al centro del dibattito pubblico, era sparito dai radar politici negli ultimi anni, dopo la consegna dello studio di fattibilità commissionato da Monterosa Spa a Montecno nel 2023. Lo studio esaminava alternative di tracciato, tipologie di impianto e impatti ambientali ed economici.

Cime Bianche: alternative, costi, ricadute economiche e ambientali

In un’audizione del maggio 2023 nella competente commissione consiliare le due società coinvolte dal collegamento, Monterosa Spa e Cervino Spa, auspicavano che la copertura finanziaria dell’intera opera – stimata in oltre 114 milioni di euro per la soluzione n. 5, indicata dallo studio Montecno come la più concreta – fosse garantita al 100 percento dalla Regione Valle d’Aosta. La proposta prevedeva l’utilizzo di una legge speciale, seguendo l’esempio del finanziamento pubblico ottenuto per la realizzazione di Skyway Monte Bianco.

Una posizione che incontra la netta opposizione dei Comitati “Ripartire dalle Cime Bianche” e “Insieme per le Cime Bianche”, che da anni si battono per salvaguardare il Vallone, criticando l’impatto ambientale del progetto e sollevando il divieto stabilito dal decreto ministeriale del 17 ottobre 2007. Negli anni scorsi oltre a promuovere una petizione, con oltre 2300 firme, i Comitati si erano affidati a degli avvocati e esperti per eventuali istanze legali nelle sedi competenti.

Cime Bianche, il Comitato pronto anche alla battaglia legale

 

10 risposte

  1. De-menti che MAL.governano, mai il voto a costoro! Traditori dei valdostani, inetti e corrotti.

  2. Opera assurda invece di fare altri impianti pensate ad istituire il parco del Monte Rosa..bisogna cercare di bloccarlo con ogni possibile iniziativa legale !

  3. BOUTADE elettorale senza fondamento.
    Dieci anni fa il primo cosiddetto Master Plan per la linea funiviaria Ayas–Breuil-Cervinia: rapidamente accantonato.
    Negli ultimi cinque anni, l’affidamento di un corposo studio di fattibilità ha sancito, nero su bianco, l’insensatezza e l’insostenibilità del progetto.
    Per chi vuole approfondire, oltre gli slogan:
    👉 https://lovecimebi https://lovecimebianche.it/index.php/studio-di-fattibilitaanche.it/index.php/studio-di-fattibilita
    Presentato nel marzo 2023, lo studio è stato riesumato nel febbraio 2025 — dopo due anni di silenzio — per ipotizzare che potesse costituire il Docfap (Documento di fattibilità delle alternative progettuali), da sottoporre a VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Ma ad oggi, non ne esiste alcuna traccia concreta.
    Ora, a due mesi dalle elezioni regionali, si torna a sventolare la bandierina del collegamento, nel tentativo di gettare un po’ di fumo negli occhi degli elettori meno informati.
    Ma anche questo ennesimo tentativo si infrangerà contro un fatto: nel Vallone delle Cime Bianche è in vigore un divieto assoluto alla realizzazione di nuovi impianti di risalita, per via della specifica tutela europea, istituita su impulso della stessa Regione Autonoma Valle d’Aosta.
    Siamo, naturalmente, pronti a farla valere anche sul piano legale.

  4. Ho percorso in lungo e in largo il vallone. Ho fotografato migliaia di fiori. Sono innamorato di questo ambiente rimasto fino ad ora integro. Se faranno l’opera prevista non metterò più piede a Champoluc.

  5. Una vergogna, che comporta uno spreco di risorse immenso distruggendo un luogo unico, di immenso interesse naturalistico

  6. Accordo di programma su un progetto di fattibilità? Ci vuole un progetto definitivo almeno. Boutade elettorale

  7. Una delle ultime bellezze integrali della valle d’Aosta, dovrebbero fare la fine che ha fatto la montagna che sopra a Cervinia? Basta salire alle Cime Bianche e guardare di là per capire che cosa sarà.

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