Confcommercio rinuncia all’edizione 2025 del Mercato europeo

La decisione dopo l'evento La Foire Internationale des Alpes del maggio scorso.  "Ci rammarichiamo per la scelta fatta dalla politica cittadina di autorizzare una manifestazione con lo stesso format del Mercato Europeo di Fiva Confcommercio e dell’utilizzo delle stesse vie e piazze".
Mercato Europeo ad Aosta
Economia

L’edizione 2025 del Mercato europeo non ci sarà. Ad annunciarlo in polemica con l’amministrazione comunale di Aosta è Confcommercio Valle d’Aosta. La decisione dopo l’evento La Foire Internationale des Alpes del maggio scorso.

“Ci rammarichiamo per la scelta fatta dalla politica cittadina di autorizzare una manifestazione con lo stesso format del Mercato Europeo di Fiva Confcommercio e dell’utilizzo delle stesse vie e piazze,” spiega Ermanno Bonomi, Presidente Confcommercio Aosta. “Considerando inoltre che sarebbe stato più opportuno sfruttare aree della città diverse al fine di creare meno disagi ai cittadini residenti.”

L’Associazione critica poi la scelta di effettuare la manifestazione nel ponte di fine maggio-inizio giugno “per ben quattro giorni consecutivi” in un periodo di inizio stagione già affollato dai turisti italiani e stranieri.

“Riteniamo che la città necessiti di eventi importanti ma in periodi di bassissima stagione,” prosegue Bonomi. “Tuttavia quest’iniziativa ha creato più disagi che benefici sia ai commercianti che ai residenti. Come Associazione, ribadiamo l’importanza di realizzare un unico Mercato Europeo o format analogo: senza queste condizioni, non sussistono più le premesse per trovare un accordo.”

Anche il presidente FIVA Confcommercio Giacomo Errico, si dice dispiaciuto “di questa scelta, ma l’accordo e la condivisione con l’associazione aostana sono totali. Lavoreremo insieme per creare le condizioni favorevoli per l’edizione 2026, a cui teniamo molto, ma che prenderà forma solo con le giuste garanzie.”

Confcommercio Valle d’Aosta annuncia infine la disponibilità a collaborare con la nuova amministrazione comunale per costruire una programmazione condivisa e garantire l’esclusività degli eventi.

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