Una Valle d’Aosta a misura di giovani: nasce il progetto “Valle dell3 Adolescenti”

Il progetto è sostenuto da un finanziamento di 700mila euro messo in campo dall’Impresa sociale “Con i bambini” per azioni di promozione del benessere psicologico e educativo di ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 18 anni.
La presentazione del progetto "Valle dell3 Adolescenti"
Società

Promuovere il benessere complessivo di ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 18 anni attraverso un insieme articolato di azioni di prevenzione, ascolto, sostegno e partecipazione.

Questi gli obiettivi del progetto “Valle dell3 Adolescenti”, selezionato, insieme ad altre 51 proposte su 389 progetti candidati a livello nazionale, da Impresa Sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

“Valle dell3 adolescenti”, presentato alla stampa ieri mattina, giovedì 9 ottobre, alla caffetteria di Plus Aosta, può contare su un finanziamento di 700mila euro a cui si aggiungono 93mila 537,07 euro di cofinanziamento messi in campo dai promotori.

Una rete coordinata di enti pubblici e del terzo settore

La presentazione del progetto "Valle dell3 Adolescenti"
La presentazione del progetto “Valle dell3 Adolescenti”

Elemento di forza del progetto è il partenariato autorevole e rappresentativo, costituto da una rete coordinata di soggetti degli enti pubblici e del Terzo Settore che, insieme, coprono tutto l’arco dei bisogni: dalla prevenzione alla presa in carico, dal sostegno alle famiglie alla formazione di chi lavora con gli adolescenti.

Il capofila è la cooperativa sociale Noi e gli Altri che lavora con le cooperative sociali L’Esprit à l’EnversLa Libellula Saval, con la collaborazione dell’Ordine degli Psicologi della Valle d’Aosta e delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile della Valle d’Aosta. Il progetto si avvale inoltre della partnership istituzionale dell’Azienda Usl Valle d’Aosta e della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

Giovani in Valle d’Aosta: alcuni numeri

David Catani, responsabile del progetto "Valle dell3 Adolescenti"
David Catani, responsabile del progetto “Valle dell3 Adolescenti”

I minorenni in Valle d’Aosta sono 18.257, ovvero il 14,8 per cento della popolazione regionale (Child Rights Connect, 2024). “È una quota in costante calo nelle serie storiche, che rischia di trasformare i giovani in una minoranza silenziosa e che, pertanto, ci chiama a investire ancora di più sulla qualità delle opportunità educative e sociali offerte a chi cresce nella nostra regione” sottolinea il responsabile del progetto David Catani.

I Neet tra i 15 ed i 29 anni in Valle – ovvero i giovani che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione – sono il 9,9 per cento (Dati Istat, 2023), una quota più bassa della media italiana (16,1 pe cento).

Per quanto riguarda il benessere psicologico “se l’83,1 per cento degli adolescenti valdostani riferisce una soddisfazione di vita almeno ‘buona’, solo il 61,7 per cento dichiara un buon benessere psicologico, con un calo marcato a 15 anni e un divario di genere a sfavore delle ragazze” evidenzia ancora Catani.

Il 15 per cento di questi giovani, infine, ha dichiarato di aver scontato la solitudine. (Fonte: Indagine HBSC 2022, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità su campione regionale)

Sul versante degli stili di vita, anche la Valle d’Aosta rileva bisogni di intervento rispetto alle dipendenze, alla violenza di genere, ai comportamenti alimentari, a quelli sessuali e alla salute mentale in generale.

Un progetto per il benessere psicologico, sociale ed educativo

L’iniziativa ha una durata di 36 mesi – da marzo 2025 a marzo 2028 –, tempo utile per costruire un sistema stabile, integrato e generatore di benessere psicologico, sociale ed educativo vicino ai luoghi di vita dei ragazzi e delle ragazze in fascia d’età tra gli 11 ed i 18 anni.

In questi tre anni il progetto “Valle dell3 Adolescenti” si propone di portare avanti, su tutto il territorio regionale, azioni diverse in cinque aree che agiscono in sinergia: prevenzione e aggancio, presa in carico, sostegno alle famiglie, formazione, sensibilizzazione della comunità.

Le azioni previste si articolano in laboratori esperienziali nelle scuole, sportelli di ascolto diffusi sul territorio animati da équipe integrate, percorsi dedicati per adolescenti a rischio di ritiro sociale, eventi territoriali e momenti di confronto per sensibilizzare gli adolescenti su temi come la gestione delle emozioni, le relazioni, la sessualità, l’uso dei social e la prevenzione dei comportamenti a rischio, ma anche laboratori di volontariato e cittadinanza attiva, attività di educazione informale tramite l’arte, la cultura e lo sport.

“Valle dell3 Adolescenti” prevede anche laboratori aperti a ragazze e ragazzi in cui i giovani potranno co-progettare e realizzare installazioni artistiche collocate in diversi comuni valdostani.

Per i giovani tra gli 11 e i 18 anni saranno proposte, inoltre, attività di outdoor education come trekking, arrampicata, e-bike, rafting e campeggi, così come saranno organizzati gruppi di ascolto e consulenze individuali in Plus Aosta e nella Cittadella Bassa Valle.

I genitori di adolescenti potranno, invece, partecipare a incontri e cicli tematici per rafforzare il ruolo educativo dei genitori. Per gli addetti ai lavori il progetto prevede corsi di formazione per docenti ed educatori sulla gestione precoce del disagio e l’orientamento ai servizi.

Le partnership istituzionali

Sabrina Casola, dirigente del Dipartimento Politiche sociali
Sabrina Casola, dirigente del Dipartimento Politiche sociali

Il progetto “Valle dell3 Adolescenti” vede due importanti partnership istituzionali: la Regione Autonoma Valle d’Aosta con il Dipartimento Politiche sociali, presente in un’ottica di rafforzamento e integrazione della rete di interventi già attiva sul territorio, e l’Azienda Usl con il Dipartimento Strutturale di Salute Mentale come supporto tecnico e consulenziale che contribuirà anche alle attività di formazione e aggiornamento dei docenti e degli operatori.

“Questo progetto si innesta su un principio, per noi fondamentale, l’inclusione in un contesto neutro: le iniziative non si rivolgeranno soltanto ai ragazzi in condizione di fragilità, ma saranno aperte a tutti i giovani, per favorire la piena integrazione sociale e la partecipazione in contesti ordinari e comunitari. È un cambio di prospettiva: non creare servizi ‘speciali’ per chi è in difficoltà, ma riconnettere tutti i ragazzi alla loro comunità, costruendo occasioni positive, relazioni significative e senso di appartenenza” ha sottolineato Sabrina Casola, dirigente del Dipartimento Politiche sociali.

La direttrice del Dipartimento di Salute Mentale dell'Usl Anna Maria Beoni
La direttrice del Dipartimento di Salute Mentale dell’Usl Anna Maria Beoni

Il Dipartimento Strutturale di Salute Mentale è l’insieme delle Strutture e dei Servizi che hanno il compito di farsi carico della domanda legata alla cura, all’assistenza, alla tutela e prevenzione della Salute mentale nell’ambito del territorio regionale. “Un elemento di debolezza che abbiamo in Valle d’Aosta è un elevato tasso di suicido. Per fortuna, i suicidi di minori non sono numericamente importanti, ma il fil rouge di questo fenomeno è la solitudine. La persona che si suicida in Valle d’Aosta è tendenzialmente uomo, anziano, malato e solo. La rete è quella che può aiutarci a intercettare i casi di sommerso prima, perché noi arriviamo un po’ tardi” ha spiegato la direttrice del Dipartimento Anna Maria Beoni.

Da novembre sarà divulgata la programmazione periodica delle attività.

I risultati attesi

La presentazione del progetto "Valle dell3 Adolescenti"
La presentazione del progetto “Valle dell3 Adolescenti”

Il progetto “Valle Dell3 Adolescenti” nel primo anno di operatività, grazie a tutte le attività messe in campo, stima di intercettare almeno 100 nuove situazioni di malessere sommerso a cui dare poi risposte e registrando così 60 nuove prese in carico da parte dei servizi.

“Ci aspettiamo più accesso ai servizi, più prevenzione e più comunità. Questo progetto lavora perché la Valle d’Aosta diventi un territorio più attento ai segnali di disagio e ancora più capace di offrire strumenti concreti di crescita e inclusione, mettendo al centro l’ascolto e la partecipazione” conclude Catani.

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