C’è stata tanta Valle d’Aosta a Firenze, all’evento di presentazione della nuova edizione della Guida dei vini dell’Associazione italiana sommelier andata in scena sabato scorso, 15 novembre, alla stazione della Leopolda.
La Guida ha identificato, quest’anno, quattro selezioni speciali, quattro diversi percorsi di lettura, ognuno composto da 100 etichette emblematiche, per esplorare il meglio della produzione nazionale: i Grandi Vini, i Migliori Vini di Territorio, i Vini Rivelazione e i Vini Valore/Prezzo.
All’interno della prima categoria, che riunisce le etichette considerate “iconiche” per valore organolettico e notorietà nel mondo del vino, per la Valle d’Aosta è stato premiato il Clairet di Elio Ottin. Mentre nella categoria dei vini di territorio, i più fedeli alle identità dei singoli territori vitivinicoli, la palma di miglior vino valdostano è andata al Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de la Salle pas dosé Pavese XXXVI 2020, di Ermes Pavese.
È invece il vino Ad Completorium, prodotto da La Plantze, ad imporsi nella categoria dei vini considerati innovativi per interpretazioni, approcci e protagonisti. Da ultimo, per i vini con il miglior rapporto valore/prezzo, è il Valle d’Aosta Vuillermin 2023 dell’Institut Agricole Régional a rappresentare i colori valdostani.
A queste quattro etichette, si aggiungono altri 19 vini che hanno ottenuto quest’anno l’ambito punteggio delle “quattro viti“, la massima valutazione assegnata dalla Guida.
“La Guida Vitae è il nostro fiore all’occhiello – dice il presidente Ais Valle d’Aosta Alberto Levi –, frutto di un importante lavoro svolto durante tutto l’anno con grande dedizione. I risultati ottenuti, soprattutto nella grande partecipazione ed entusiasmo dei produttori di vino Valdostani, sono la conseguenza di un impegno serio portato avanti nel tempo. Ne siamo tutti particolarmente orgogliosi”.
