Ritmi di lavoro serrati e investimenti economici sempre maggiori per poter partire. La strada per diventare imprenditori e aprire una propria azienda agricola è sempre più in salita per i giovani di oggi. Anche in Valle d’Aosta, territorio da sempre vocato all’agricoltura e all’allevamento. “La motivazione tra i nostri ragazzi non manca – spiega Michele Sigaudo, direttore didattico dell’Institut agricole régional di Aosta – ma l’investimento iniziale per aprire un’azienda zootecnica è importante, nonostante siano previsti degli aiuti dal Programma di sviluppo rurale, e poi è un lavoro che richiede un presenza fisica continua rendendo difficile la conciliazione con la vita privata. Per questi motivi il settore fatica un po’”.
Per far fronte al ricambio generazionale alla guida delle aziende agricole valdostane e alla mancanza di manodopera, l’Institut ha avviato quest’anno il quarto anno del corso di istruzione professionale per tecnico agricolo, indirizzo gestione degli allevamenti. Una formula nuova, dedicata agli studenti in uscita dal terzo anno del percorso Iefp per operatore agricolo in contesto montano, che alterna ore di lezione in classe a un periodo di apprendistato nelle aziende zootecniche del territorio. “Oltre alla pratica, questo corso vuole dare ai ragazzi delle competenze in più dal punto di vista imprenditoriale per saper gestire un’attività agricola – prosegue Sigaudo – e permette di adempiere all’obbligo formativo richiesto per accedere alle misure di insediamento aziendale previste dalla Politica agricola comune e dal Complemento regionale per lo sviluppo rurale”.
Sono nove gli iscritti a questa edizione sperimentale del percorso, iniziata lo scorso ottobre, di cui cinque ragazzi e quattro ragazze. Due gli studenti provenienti da fuori Valle, dal Piemonte. “Il dato interessante – afferma il direttore didattico della scuola – è che cinque dei nove studenti iscritti non provengono da famiglie che hanno un’attività agricola. È vero che le prospettive di insediamento per chi non ha un’azienda alle spalle non sono così ampie ma lo scopo del contratto di apprendistato proposto dal corso è che le aziende dovrebbero contribuire alla formazione di addetti che potrebbero un giorno diventare loro dipendenti. Dal punto di vista dell’imprenditorialità è molto importante che ci siano delle persone che un domani possano andare a colmare una carenza di manodopera che nel settore è molto importante”.
Il corso – che ha portato all’attivazione di nove contratti di apprendistato – è stato finanziato dalla Regione grazie al Pnrr. “Nel settore agricolo e agroalimentare regionale non c’erano esperienze di questo tipo prima d’ora. Abbiamo coinvolto delle aziende che diversificano le loro attività per far vedere agli studenti come il sistema produttivo agricolo e agroalimentare può integrarsi con quello turistico o con la vendita diretta dei prodotti permettendo così una sostenibilità maggiore”. Per gli studenti che hanno già un’azienda agricola alle spalle, l’esperienza formativa permetterà di “migliorare l’attività di famiglia andando a vedere come vengono gestite realtà simili – dice Maurizio Borbey, coordinatore del percorso Iefp -. Gli altri potrebbero diventare delle figure di riferimento per l’azienda in cui stanno facendo l’apprendistato”. I ragazzi in uscita dal percorso potranno anche scegliere di continuare a studiare nelle Its Academy fuori Valle che propongono una formazione di alto livello grazie alla collaborazione tra università, centri di ricerca e attività produttive.
Intanto, si ragiona su come rendere più sostenibile il settore per le giovani generazioni. “Sicuramente la Valle d’Aosta non può essere competitiva in termini quantitativi con le altre realtà più grandi ma deve puntare sulla qualità – dice Sigaudo -. Il problema non è tanto la necessità di investimenti quanto la remunerazione finale del prodotto”. Necessario “un sistema virtuoso che faccia leva sul prodotto e sull’immagine del territorio”.
