Tre opere d’arte valdostane in mostra a Parigi e Roma

Alla mostra "Le Moyen Age du XIXème siècle", il Musée Cluny di Parigi ospita il Busto reliquiario di San Grato e la sua copia ottocentesca. A Roma, il Palazzo delle Esposizioni vede invece la cassa reliquiario del corpo di Sant’Orso in mostra a "Restituzioni 2025".
La cassa reliquiario del corpo di Sant’Orso
Cultura

Tre opere d’arte valdostane sono esposte a Parigi e a Roma. Infatti, in occasione della mostra Le Moyen Age du XIXème siècle. Créations et faux dans les arts précieux, aperta al Musée Cluny di Parigi fino all’11 gennaio 2026, in accordo con la diocesi di Aosta, è stato concesso in mostra il Busto reliquiario di San Grato, databile agli anni Trenta del Quattrocento e la sua copia ottocentesca, conservata nella chiesa parrocchiale di Charvensod.

Le due opere – spiega una nota della Struttura Patrimonio storico-artistico della Regione – “arricchiscono l’esposizione parigina, incentrata su oggetti d’arte précieux medievali e sulle loro reinterpretazioni, tra copie e falsi, del XIX secolo”. La mostra, infatti, “rivela la passione per il Medioevo sviluppatasi nel corso dell’Ottocento; periodo che ha saputo riscoprire, e allo stesso tempo rinnovare, le antiche abilità dell’oreficeria, della smaltatura e della lavorazione di avori e tessuti”.

Dalla capitale francese a quella italiana, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 18 gennaio 2026 ospiterà della mostra Restituzioni 2025. Tesori d’arte restaurati, XX edizione del programma triennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale promosso e curato da Intesa Sanpaolo.

L’esposizione presenta il risultato del restauro di 117 opere d’arte provenienti da tutte le regioni italiane, che coprono un arco cronologico di 35 secoli. Qui, la diocesi di Aosta e la Soprintendenza presentano insieme al pubblico la cassa reliquiario del corpo di Sant’Orso, opera di oreficeria valdostana della metà del XIV secolo (1358-1359) conservata nel Tesoro dell’Insigne Collegiata dei Santi Pietro e Orso, appena restaurata.

“La Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta – chiude la nota – è dunque lieta di far conoscere parte del patrimonio artistico locale in due centri culturali di spicco, nazionali e internazionali”.

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