Basterà aspettare fino al pomeriggio di lunedì prossimo, 1° dicembre, per togliersi gli ultimi dubbi. Ma ormai sembra fatta: il Giro d’Italia di ciclismo edizione 2026 dovrebbe tornare in Valle d’Aosta, peraltro con una frazione tutta valdostana come quella che nel 2019 si chiuse a Courmayeur.
L’utilizzo del condizionale è d’obbligo, visto che il sipario sulla prossima Corsa Rosa sarà alzato solo lunedì alle 15.30 al Parco della Musica di Roma. Ma tutti i pezzi del puzzle più bello del mondo (almeno per gli appassionati di ciclismo) sembrano essere andati al loro posto: l’appuntamento valdostano – a meno di sorprese dell’ultim’ora – sarà per sabato 23 maggio.
Arrivo a Pila per celebrare “la Stella”
In tanti avevano puntato su Cervinia, pronta a riprendersi un arrivo di tappa dopo tanti anni di assenza (l’ultima volta fu nel 2018). Invece il Giro d’Italia – con la regia dell’Amministrazione regionale – ha scelto Pila: la località di Gressan ha già ospitato il Giro d’Italia due volte, tra gli anni Ottanta e Novanta, ma il tris sarebbe stato servito anche e soprattutto per promuovere una delle ultime novità del turismo valdostano, ovvero “la Stella” che sorge in cima all’impianto di risalita Pila – Couis e che sarà inaugurato il 4 dicembre.
Una scelta di marketing “onorata” da una tappa tutta valdostana: non per niente il precedente della Saint-Vincent – Courmayeur del 25 maggio 2019 sembra avere diverse affinità con lo scenario che si prospetta a Pila. Anche in quel caso, infatti, la tappa “Made in Vda” era nata con l’intenzione di rendere omaggio alla Skyway, aperta 4 anni prima.
Un tris per la comba di Gressan: ancora dubbi sul percorso

Per Pila non sarà un debutto in rosa, anche se chi ricorda i precedenti arrivi nella località di Gressan ha ormai i capelli bianchi. La prima volta fu nel 1987, quando vinse lo scozzese Robert Millar e la classifica generale della corsa premiò un altro atleta dell’ex impero britannico, ovvero l’irlandese Stephen Roche. Cinque anni più tardi il successo del tedesco Udo Bolds – che i più ricordano come gregario di pianura di Jan Ulrich nella Telekom – nella prima delle due edizioni del Giro siglata da “Miguelon” Indurain.
Sarà Pila, quindi, a ospitare una tappa che partirà poco più sotto, ad Aosta: partenza e arrivo ravvicinati, ma il percorso toccherà diverse località della Valle d’Aosta, fornendo verosimilmente un tracciato “ad alto tasso di dislivello” che potrebbe infiammare il finale della seconda settimana di corsa.
In realtà sul tracciato di gara vi sono versioni discordanti: nei giorni scorsi Franco Dani sul sito cicloweb.it ha pubblicato un interessante “spoiler” dell’intero tracciato del Giro d’Italia, confermando l’Aosta – Pila con un percorso inedito che prevede le scalate a Saint-Barthélemy (da Quart), a Doues (da Valpelline), il passaggio sulla strada dei Salassi sopra Arpuilles (con il Gpm di Lin Noir), la scalata a Verrogne già proposta nel 2022 nella tappa di Cogne e l’ascesa finale da Gressan a Pila.
Secondo altre fonti, la corsa scenderà da Aosta Saint-Vincent per salire verso il Col Tze Core (versante opposto rispetto a quello affrontato un anno fa prima dell’arrivo di Ayas), poi dopo la discesa verso Verrès sarà proposta una risalita verso Châtillon e Antey per imboccare il Saint-Pantaléon: la seguente discesa riporterebbe la corsa nella valle centrale all’altezza di Chambave o Verrayes, da dove i corridori risalirebbero verso il capoluogo regionale prima del finale.
Anche in questa versione spunta Verrogne e la discesa verso Saint-Nicolas e Avise, ma prima del finale ci sarebbe un passaggio al col d’Introd anche per salutare il Comune di Arvier, dove è nato il primo vincitore del Tour de France Maurice Garin.
Anche sul finale di tappa c’è poca chiarezza, o meglio vi sono versioni discordanti: c’è chi presuppone una salita “classica” da Gressan, altri propendono per un primo passaggio a Les Fleurs salendo da Charvensod, discesa a Gressan e nuova salita dal versante di Les Fleurs prima del traguardo posto prima dell’entrata del tunnel di Pila, proprio a fianco della stazione di partenza della nuova cabinovia che porta a “La Stella”.
Alla vigilia della tappa si dovrebbe correre una frazione mista (adatta ai colpi di mano) tra Alessandria e Verbania, mentre il giorno dopo si dovrebbe correre tra Voghera e Milano. Il Giro d’Italia 2026 partirà venerdì 8 maggio da Sofia, il Bulgaria.
