Infinito. Non ci sono parole per descrivere la sprint a tecnica libera di sci di fondo di Federico Pellegrino che, a Davos, in Svizzera, bissa il secondo posto dopo il risultato di ieri nella team sprint.
Secondo posto amaro, visto il finale al fotofinish per il poliziotto di Nus che cede solo all’ultimo millimetro al francese Lucas Charavat. Forse meno, dato che il cronometro segna 3 centesimi di differenza tra il valdostano ed il transalpino, 3 centesimi che allontanano Pellegrino dalla sua 18ª vittoria in Coppa del Mondo.
Occasione d’oro per “Chicco”, e lui lo sa: Johannes Klæbo è stato eliminato incredibilmente ai quarti, lo svedese Edvin Anger cade alla partenza. Davanti, il ventenne Oskar Opstad Vike, erede designato di Klæbo, e Charavat.
Pellegrino è terzo, ma ha benzina. E rimonta fino a superare il norvegese in salita e puntare dritto al transalpino. Al quale, però, basta la punta dello scarpone per vincere la gara. Il poliziotto di Nus è deluso, anche perché ha sempre ottenuto risultati importanti a Davos: quattro successi individuali (nel 2014, 2015, 2020 e 2022) e dieci podi.
La gara
Quinto tempo in qualifica, Pellegrino vince la seconda batteria dei quarti di finale, ed è secondo, in controllo, in semifinale. La finale, con la caduta dopo dieci metri di Anger, vede a fare il ritmo – elevato -, il giovane norvegese Vike. Ma nella salita del secondo giro, ad alzare i giri è Chanavat.
Subito all’inseguimento Pellegrino, sulle code del transalpino all’uscita dell’ultima, curva. Non riesce del tutto la rimonta del valdostano, che cede la vittoria per soli tre centesimi. Il tabellone segna: 2’17”650 per Chanavat, 2’17”03 per Pellegrino.
