“Se vuoi giocare una partita devi dare il primo calcio al pallone”. Usa queste parole Corrado Bellora per spiegare il deposito della proposta di riforma della legge elettorale, che vede lo stesso consigliere della Lega Vda come primo firmatario. Il testo è identico a quello depositato dal centrodestra unito nella scorsa legislatura e che vedeva come primi firmatari Paolo Sammaritani e Pierluigi Marquis. L’obiettivo, come ricorda ancora Bellora, è riaprire la discussione su una riforma, rimasta al palo nella scorsa legislatura.
L’iniziativa non è stata sottoscritta da Forza Italia, ma dalla Renaissance di Eleonora Baccini e da Alberto Zucchi di Fratelli d’Italia.
La proposta di legge prevede l’indicazione del capolista quale candidato alla presidenza, da parte della lista che ha ottenuto il più alto numero di voti, il giorno precedente alla prima riunione del Consiglio Valle. L’articolato porta poi le preferenze a cinque, dalle attuali tre. Viene abrogata la mozione di sfiducia costruttiva, mentre in caso di voto favorevole su una mozione di sfiducia o di dimissioni del Presidente si arriva allo scioglimento del Consiglio. La soglia di sbarramento per l’ingresso in piazza Deffeyes è pari al 4% dei voti validi per ciascuna lista.
Inseriti due premi di maggioranza con quorum differenziati. Il primo scatta nell’ipotesi in cui una lista o un gruppo di liste raggiungano il 35% dei voti validi e assegna a tale lista o a tale gruppo di liste 19 seggi, il secondo se una lista o un gruppo di liste raggiungono il 40% dei voti validi e assegna a tale lista o a tale gruppo di liste 21 seggi.
