Astensione, da parte del deputato Franco Manes, nella votazione finale della legge di bilancio, conclusasi oggi, martedì 30 dicembre, alla Camera, dopo l’avvio dell’esame nella giornata di ieri. Nel dibattito, la componente di minoranza linguistica del gruppo misto, di cui il parlamentare valdostano fa parte, è stato riconosciuto lo sforzo del governo di garantire affidabilità finanziaria in una fase complessa (segnata dal peso del debito pubblico e dall’aumento dei costi degli interessi), ma anche rilevata la mancanza di una rotta sufficientemente chiara sul terreno della crescita e della produttività, senza le quali la prudenza contabile rischia di tradursi in una semplice gestione dell’esistente.
“Nel corso del dibattito è emerso anche un limite evidente della manovra sul fronte delle politiche per la montagna – evidenzia il deputato Manes –. Si tratta di una criticità che non nasce oggi e che è stata più volte segnalata dalle rappresentanze dei comuni montani, a partire da UNCEM. Le misure contenute nella legge di bilancio appaiono ancora frammentate e non pienamente rispondenti alle esigenze strutturali delle aree interne, dal sostegno ai servizi essenziali alla necessità di una fiscalità più adeguata, fino al rafforzamento stabile della capacità amministrativa degli enti locali. Nei territori alpini e di confine, dove la distanza dai servizi incide direttamente sulla qualità della vita, l’assenza di interventi mirati rischia di tradursi in un progressivo spopolamento e in un impoverimento dell’offerta pubblica”.
Accanto al giudizio complessivo, Manes ha espresso una soddisfazione misurata per l’approvazione di due ordini del giorno (firmati assieme al deputato delle minoranze Steger), accolti dall’aula nel corso dell’esame della legge di bilancio. Il primo riguarda l’Università della Valle d’Aosta, riconosciuta come presidio strategico per il diritto allo studio, la ricerca e lo sviluppo di competenze in un territorio montano e di confine. L’atto impegna il Governo a contribuire al potenziamento dell’ateneo valdostano, al fianco della Regione, con ulteriori finanziamenti statali annuali per il triennio 2026–2028, anche al fine di ampliarne l’offerta formativa, la ricerca e le attività di terza missione, secondo i bisogni che emergano dal territorio.
Il secondo ordine del giorno è dedicato alle cooperative elettriche, realtà storiche e mutualistiche che operano senza fini di speculazione privata e che svolgono una funzione sociale rilevante nelle aree alpine e interne. In questo caso, l’impegno del Governo è di tenere conto delle specificità delle cooperative elettriche e delle imprese elettriche minori nell’attuazione della normativa sulle concessioni e sui piani di investimento, riconoscendone il ruolo nella distribuzione locale di energia autoprodotta da fonti rinnovabili e nel mantenimento dell’equilibrio socio-economico delle comunità locali.
