Nasce anche in Valle il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo: C’è bisogno di legalità e di cambiamento

Dopo tre anni di attività, i "grillini" valdostani hanno ottenuto la certificazione di Beppe Grillo; la Valle è la quinta regione italiana in cui sbarca il "movimento di liberazione nazionale"
Stefano Ferrero e Davide Bono
Politica

Non è un partito, non ha uno statuto, non ha un programma, non ha tessere. Ma ha una retorica tutta sua, spesso cruda: il Movimento 5 stelle, il sistema di liste “certificate” dall’ex comico Beppe Grillo, si è presentato ieri sera ad Aosta. La Valle è la quinta regione in cui i grillini si danno un’organizzazione stabile, ottenuta grazie al supporto dei consiglieri regionali piemontesi, dopo i progetti del Meetup su internet, nato a dicembre 2007, e dell’Alp, l’Associazione libero pensiero, sorta il 16 aprile 2009 per ovviare a qualche problema logistico. “Nella nostra regione – ha esordito Roberto Cognetta, uno dei capofila dell’iniziativa – c’è reticenza, manca la cultura del cambiamento e le cose sembrano sempre ferme. Il Movimento è nato perché crediamo ci sia bisogno di legalità: oggi ce n’è davvero poca”.

“Le cinque stelle hanno un significato particolare in Valle d’Aosta – aggiunge Stefano Ferrero -: sono cinque valori che i cittadini valdostani devono riconquistare”. Il Movimento 5 stelle non ha un’organizzazione piramidale, non c’è un referente, un presidente, un segretario, “Beppe Grillo non ha alcun ruolo, e il Movimento ha uno sviluppo non gerarchico, ma orizzontale”, spiega Ferrero. “Ogni persona vale uno, e conta solo in base a ciò che dà al Movimento – continua – i programmi elettorali non sono calati dall’alto, ma discussi dalla base, con proposte concrete e modifiche, sulla base di cinque principi cardine, che arrivano dagli aderenti attivi”.

I grillini rappresentano sensibilità diverse della società, dai delusi di sinistra, al mondo cattolico, ma non si riconoscono nella classificazione tra destra e sinistra: “La nostra collocazione politica è molto discussa, ma soprattutto dagli altri. La sinistra ci considera dei rompiscatole, la destra dei sinistroidi. Sono discussioni da bar, noi ci rivolgiamo al 40 per cento di cittadini che non si sente più rappresentato e non va a votare”. Il consigliere regionale del Piemonte Davide Bono ha sottolineato l’importanza del “ricambio nella politica, nello spazio ai giovani e alle nuove idee: quelli che fanno politica non sono tutti dei delinquenti, ma c’è troppo interesse per poltrone e stipendi. La politica si può fare anche senza soldi”.

Poi, l’attacco finale agli altri partiti, sia nazionali, sia locali. Cognetta: “In Valle d’Aosta poche persone si occupano di politica, vige il motto ‘votami che poi ci penso io’. Ci sono pochi attori, gli altri sono conniventi con il loro silenzio. L’abbiamo battezzata ‘Sacra grolla unita’, o sei con loro o sei tagliato fuori. La nostra proposta prevede un contatto diretto e continuo con la base, per evitare cambi di rotta o di casacca, come è successo troppe volte a livello nazionale”.

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