"L’apertura di altre medie e grandi strutture commerciali nei dintorni di Aosta sarebbe la mazzata finale per il piccolo commercio cittadino, e trasformerebbe il centro storico in un deserto". Lo afferma Stefano Ferrero, illustrando ieri sera al Csv di Aosta un dossier del Movimento 5 Stelle della Valle d’Aosta sulla proliferazione di medie e grandi strutture commerciali che i grillini definiscono "illegittime".
"E’ una valutazione che facciamo noi – continua Ferrero – anche se potrà stabilirlo solo un tribunale". La legislazione in materia, infatti, prevede limiti stringenti per le grandi strutture, ma limiti minori per le medie strutture: "In casi come Pittarello e Conad a Saint-Christophe – ha detto Maurizio Dossena – sono state concesse autorizzazioni per due medie strutture come se fossero scollegate, ma in realtà è un solo centro commerciale".
Il prossimo caso potrebbe essere quello di Sarre: su terreni che, secondo i grillini, sono di proprietà del vice-sindaco Nelly Celesia e dell’ex sindaco e consigliere regionale dell’Union Valdotaine Diego Empereur dovrebbero sorgere due medie strutture delle catene Bennet e Famila: "Anche in questo caso si aggirerebbe la legge costruendo una grande struttura dando la concessione per due medie strutture", ha detto Ferrero. Il rimedio? Per Ferrero è "il ricorso al Tar: l’interpretazione della legge, in questo caso, è perlomeno dubbia. Se non ci sarà un intervento politico, e dubitiamo ci sia proprio per gli interessi che alcuni politici hanno sulla questione, per fermare questi tentativi di speculazione, la via giudiziaria è l’unica rimasta".
Secondi i grillini "nessuno ci guadagna da queste operazioni, ma tutti i cittadini ci perdono" perché si perde il piccolo commercio e i posti di lavoro: "Magari faranno la Precari del commercio Spa – ironizza Ferrero – ma dubito che riescano ad assumere tutti e 120 mila i cittadini valdostani". I grillini hanno anche condotto un’inchiesta sui prezzi al dettaglio in Valle d’Aosta, nel giugno 2010, confrontando i prezzi di un paniere di una ventina di prodotti ad Aosta e in Piemonte: "I prezzi sono in media più alti del 5-8 per cento in Valle", dice Ferrero.