Hanno tenuto l’annuncio per la fine della conferenza stampa, per coltivare la suspense. “In cinquanta giorni abbiamo superato quota undicimila firme!” ha dichiarato infine Silvio Trione, che, assieme a Marco Grange e Manuela Bergamasco rappresentava i 56 – per ora – amministratori che hanno aderito al comitato Valle Virtuosa. Si tratta della petizione più firmata di sempre nella nostra regione. Per fare un raffronto, quella sull’ospedale ha raggiunto 8.459 firme, e quella sul tunnel del Monte Bianco 6.404. La raccolta prosegue fino a venerdì, quando petizione e firme saranno posate sulla scrivania di Cerise. Il consigliere regionale Alberto Bertin ha accettato di fare da garante per quanto riguarda la validità delle firme, che appartengono a cittadini della plaine, ma in generale di tutti i comuni della Valle, più una sessantina di turisti e proprietari di seconde case che hanno voluto aderire.
“La petizione non è contro il pirogassificatore” ha ribadito Marco Grange. “Chiediamo in primo luogo un reale confronto tra esperti individuati tra le parti tra i due scenari, quello con il pirogassificatore voluto dalla Regione e quello con il trattamento biomeccanico a freddo. Finora non è stato fatto seriamente. Chiediamo inoltre una moratoria sul bando di gara per l’impianto di pirogassificazione, in modo da permettere tale confronto. Come amministratori abbiamo il dovere di conoscere la questione, abbiamo approfondito il tema con l’aiuto di esperti e ci siamo fatti la nostra opinione. Il pirogassificatore è dannoso per la salute umana, inadatto alla particolarità geofisiche della Valle d’Aosta, soggetta a inversione termica, sovradimensionato ed economicamente non vantaggioso. Ne esistono solo sette in Europa, perché dobbiamo fare da cavia? Sul trattamento a freddo invece esistono analisi e dati certi e verificabili”.
Manuela Bergamasco ha risposto alle critiche secondo cui Valle Virtuosa si sarebbe mossa troppo tardi. “Il 6 giugno scade il termine per la presentazione di offerte per il bando del pirogassificatore. Su questo tipo di impianto, però, non esistono dati certi, in quanto le sue prestazioni e i rischi per la salute dipendono fortemente dal progetto selezionato, dai materiali e da mille altre variabili. Solo sapendo quale progetto vince si può fare un confronto. I dati sul trattamento a freddo invece ci sono già”. La prossima mossa del comitato è il coinvolgimento di varie categorie professionali interessate per vari motivi all’immagine e alla salubrità della Valle, come le associazioni di albergatori, allevatori, coltivatori e viticoltori. Continueranno, inoltre, le serate informative, anche grazie al prezioso supporto del comitato Rifiuti Zero VdA.
Alla fine della conferenza stampa c’è spazio per qualche battuta: “ Undicimila persone, in schede elettorali, fanno circa sei consiglieri regionali” ha concluso Manuela Bergamasco. “Se c’è qualcuno che con 13mila e rotti voti è diventato presidente della regione, cosa potremo fare noi?”