Roma, 13 giu. (Adnkronos/Ign) – Il quorum è stato raggiunto: il 57% degli elettori italiani è andato alle urne per rispondere ai quattro quesiti referendari. Quando lo scrutinio ha oramai superato i due terzi delle sezioni, inoltre, i sì si attestano attorno al 95% per tutti i quesiti.
Sul versante affluenza, i dati definitivi trasmessi dal Viminale indicano percentuali pressoché identiche per tutti i referendum: per i quesiti sull’acqua pubblica ha votato infatti il 57,02% mentre sull’energia nucleare i votanti sono stati il 56,99% e per il legittimo impedimento il 56,98%. Questi dati si riferiscono agli 8.092 comuni italiani mentre non è stata ancora comunicata la percentuale di affluenza alle urne relativa alle 1.279 sezioni per gli italiani residenti all’estero.
Ma il dato complessivo del 57% dei votanti rende comunque ininfluente il dato sull’affluenza alle urne all’estero, in quanto il quorum è ampiamente superato. L’ultimo che aveva superato il ‘50%+1’ risaliva al 1995.
Entrando nel particolare dei dati, il quorum è stato superato in tutte le venti regioni italiane: il dato nazionale del 57% si articola infatti in percentuali di affluenza alle urne tutte comunque superiori alla metà degli elettori. Il dato più alto si è registrato in Trentino-Alto Adige con il 64,6% mentre il più basso si è avuto in Calabria con il 50,4.
Sul fronte delle città, sono otto le province italiane in cui non è stato raggiunto il quorum della metà più uno degli elettori per i quattro quesiti: sette si trovano al Sud e una sola al Nord. Il dato percentuale più basso di votanti si è registrato nella provincia di Crotone con il 45,1%. Seguono in ordine crescente Vibo Valentia con il 46,7%, Sondrio con il 48,6, Trapani con il 48,7, Reggio Calabria con il 49,3 e Catania e Caltanissetta con il 49,9%. Tutte città in cui il quorum è stato sfiorato ma non raggiunto.
Ed è Reggio Emilia la provincia dove gli elettori sono corsi in maggior numero alle urne facendo registrare il 68,5% di votanti.