Roma, 16 ago. (Adnkronos/Ign) – Il Senato si riunirà domani alle 16.30 per la presentazione del ddl di conversione del decreto sulla manovra economica. Successivamente, il provvedimento passerà alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di palazzo Madama che inizieranno l’esame del ddl a partire da lunedì 22 agosto.
Il mondo politico è in fermento, in primo piano ci sono le proposte dell’opposizione e della ‘fronda’ del Pdl. No al contributo di solidarietà; aumento di un punto dell’Iva non agevolata; dismissione di una parte cospicua del patrimonio immobiliare dello Stato; privatizzazione delle grandi aziende; fusione e non abolizione di Province e Comuni; innalzamento dell’età pensionabile sono le proposte che i ‘frondisti’ del Pdl, arrivati a quota dieci dopo l’adesione di Enrico Costa, presenteranno nei prossimi giorni al segretario del Pdl Angelino Alfano e che potrebbero tramutarsi in emendamenti al provvedimento del governo.
"Ci hanno definito ‘frondisti’ – dice all’Adnkronos Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati del Pdl – ma non ci offendiamo: piuttosto, siamo liberali e convinti di essere in un partito liberale dove si può discutere, ci si può confrontare. Ed è quello che vogliamo fare, di fronte a una manovra che così com’è non ci piace perché ci appare iniqua e non risolutiva".
Mentre Pierluigi Bersani torna ad avvertire: ‘Senza iniziative per l’equità fiscale e la crescita del lavoro, governo e maggioranza "faranno da soli e l’opposizione si farà sentire". "Visto che il decreto sulla manovra è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri viene da chiedersi: in Cdm c’erano le controfigure? Possibile che dopo poche ore la manovra non sia più figlia di nessuno? La verità – aggiunge Bersani – è che un governo di sopravvissuti può solo scrivere le sue decisioni sulla sabbia".
"Berlusconi dice adesso che sta riflettendo. Sappia dunque che se governo e maggioranza vogliono davvero discutere con noi in Parlamento, dovranno tenere conto di due condizioni: questa volta il contributo di solidarietà devono darlo gli evasori; questa volta – sottolinea il segretario del Pd – ci deve essere nella manovra qualche cosa di strutturale per l’equità fiscale e per la crescita e il lavoro. Se non c’è questo, faranno da soli e con una opposizione che si farà sentire".
Anche per il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è necessario che il contributo di solidarietà venga dato soprattutto da quell’esercito di evasori fiscali che anche in questa partita, invece, continua a cantare vittoria’. "L’Idv – avverte Di Pietro sul suo blog – farà battaglia in Parlamento affinché vengano accolte le nostre proposte per combattere l’evasione fiscale e sconfiggere questa mala pianta che, purtroppo, continua a crescere indisturbata grazie alle politiche inique di questo governo’.
