Domenica forse non si potrà contare sulle alte temperature degli ultimi giorni, ma la passione degli 89 espositori darà comunque vita, nell’antico borgo di Bard, alla magia del Marché au Fort.
A partire dalle ore 9.15, fino alle 18.30, la manifestazione giunta all’ottava edizione presenterà come di consueto la produzione regionale dei settori agricolo e alimentare tipici: vini, formaggi e altri prodotti caseari, mieli, frutta, verdure, confetture, pani e dolci, distillati e liquori, piante officinali, conserve e olio, carni e salumi.
Il giro tra i banchi dei prodotti in vendita sarà accompagnato da animazioni, musica e gruppi storici. Nell’area tematica dedicata agli Ateliers de la Vallée, tecnici regionali di settore guideranno i visitatori alla scoperta e all’assaggio di alcuni prodotti locali.
Tra le novità dell’edizione 2011 figura La petite place du Marché dove, in quattro momenti distinti, brevi conferenze di esperti di settore parleranno di segreti, tecnologie di produzione e tradizione della montagna, per far conoscere un antico savoir faire ancora vivo e vitale.
Ci saranno, poi, la Libreria del Marché, cioè uno spazio dove consultare e acquistare pubblicazioni dedicate alla cucina valdostana, e il CineMarché, con la proiezione di film in concorso all’ultimo Cervino Cinemountain Festival.
Completeranno il programma le visite guidate sul territorio, al Museo delle Alpi e alle diverse esposizioni del Forte. “Il Marché au Fort – sottolinea l’Assessore Isabellon – rappresenta un importante appuntamento nella prima parte dell’autunno valdostano, quando l’agricoltore raccoglie gli ultimi prodotti della terra e con soddisfazione li fa conoscere ai tanti visitatori che si raccolgono nel borgo di Bard. E’ un momento importante nel quale, tra il vociferare dei mercanti e dei loro clienti, si rivive la vecchia aria dei mercati di un tempo, dove l’orgoglio di proporre il frutto della propria fatica si confronta con la ricerca della qualità, dell’unicità e di antichi profumi. Un momento di promozione e valorizzazione delle nostre tradizioni agricole e dei nostri prodotti, risultato di una agricoltura di montagna che va difesa con tutti i mezzi possibili.»