“Crisi globali e politiche nazionali” domani a Pont

Domani sera alle 21,00 a Pont-Saint-Martin l’economista Innocenzo Cipolletta, ex presidente del Sole 24 ore e attuale presidente delle Ferrovie, parlerà dei possibili scenari futuri per l’Italia, collocandoli in un contesto europeo e mondiale.
Innocenzo Cipolletta
Economia, Società

Innocenzo Cipolletta è presidente di Ferrovie dello Stato e presidente dell’Università di Trento. È stato presidente de Il Sole 24 Ore, di UBS Corporate Finance Italy, della Marzotto SpA e Direttore Generale di Confindustria. Ha un curriculum di tutto rispetto l’ospite del primo di tre appuntamenti dal tema "Incontri per costruire un futuro migliore" organizzati dal comune di Pont-Saint-Martin. L’economista incontrerà il pubblico domani sera alle 21,00 nella sala polivalente del palazzetto dello Sport.

Il titolo della serata, “Crisi globali e politiche nazionali”, è cucito su misura per il periodo convulso che stiamo vivendo. Cipolletta persenterà la propria analisi della situazione attuale, per poi avviare una riflessione sul futuro che ci attende, sulle politiche e le strategie che possiamo attuare per allontanarci da rischi maggiori.
In Grecia chi non è stato licenziato attende da mesi lo stipendio, oppure viene pagato la metà. Impossibile conoscere la nostra sorte futura, a Governo appena insediato. E’ comunque importante provare ad esaminare scenari differenti, e cercare di individuare le possibili strade da percorrere, o almeno la direzione da seguire. Sapendo, però, che abbiamo un legame di interdipendenza con gli altri Paesi.

Infatti uno snodo di riflessione fondamentale, come suggerisce il titolo, è il rapporto tra una crisi mondiale e i “rimedi” inventati dai singoli governi per farvi fronte. La geografia della recessione non rispetta le frontiere tra Stati, soprattutto in Europa, e la crisi di un singolo paese può contagiare vaste porzioni di mappamondo. Allo stesso tempo, nessuno stato può risalire la china se gli altri continuano a precipitare. Le politiche nazionali devono tenere conto di queste problematiche al momento di pianificare l’uscita dalla crisi, sopportando il peso di una responsabilità accresciuta.
 

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