La tassa di soggiorno non sarà applicata su fasce di prezzo ma in percentuale sul costo effettivo dei pernottamenti. E’ questa la direzione che stanno seguendo il Celva, l’Associazione degli Albergatori della Valle d’Aosta e l’assessorato regionale al Turismo, nell’elaborazione del regolamento che servirà da guida per i Comuni decisi ad applicare il tanto discusso balzello.
“Ci stiamo ancora lavorando – ha spiegato il presidente del Celva, Elso Gerandin – ma la percentuale dovrebbe aggirarsi tra l’1% e l’1,5%. Per le formule di mezza pensione e pensione completa il valore effettivo del pernottamento sul quale applicare la tassa, sarà calcolato rispettivamente al 70% e al 50% del prezzo”. Dal punto di vista fiscale, gli introiti non saranno soggetti al pagamento dell’IVA.
C’è accordo anche sulla data – il 1° giugno 2012 – dalla quale sarà possibile applicare la tassa. “E’ un compromesso accettabile – ha commentato il presidente dell’Adava, Silvana Perucca – tra l’entrata in vigore da inizio anno e la nostra proposta di partire invece dal 1° dicembre”.
Gerandin ha poi confermato che “il gettito dell’imposta sarà utilizzato dai Comuni per finanziare interventi in ambito turistico, come ad esempio progetti di mobilità, di sviluppo degli itinerari e di promozione, ma anche investimenti per migliorare l’immagine e la qualità dell’accoglienza turistica, come l’arredo urbano e le luminarie”.
Insomma, il vincolo di destinazione promesso dall’assessore Marguerettaz ci sarà, anche se gli albergatori non sembrano poi così convinti. “Vigileremo, per quanto possibile, affinché i soldi siano realmente investiti per la promozione turistica e non altrove”, ha assicurato Perucca.
In ogni caso, le parti sono sempre più vicine e per la fine dell’anno, quando è previsto un nuovo incontro, si potrebbero smussare anche gli ultimi angoli. “Vogliamo portare la delibera in assemblea il 10 gennaio”, ha promesso Gerandin.