La nebbia si è diradata, e dall’incontro di stamattina tra le organizzazioni sindacali del settore metalmeccanico, la Regione e Finaosta è emersa una possibile ricetta per assicurare un futuro alla Verrès Spa. Sono due gli snodi fondamentali individuati: la messa in liquidazione e la riorganizzazione della società dal punto di vista del’assetto societario e dell’organico.
La prima fase è a buon punto, il liquidatore Carlo Pessina, nominato dall’assemblea straordinaria dei soci (Istituto Poligrafico dello Stato al 55%, Finaosta al 27,35% e banche estere per le restanti quote), proporrà agli azionisti il piano di liquidazione il prossimo 19 gennaio. Ci sono ottime probabilità di approdare ad una liquidazione “in bonis”, in grado di pagare i creditori. Gli occhi, a questo proposito, sono puntati sulla gara d’asta per l’acquisto dei macchinari, indispensabile per garantire la produzione, e sull’acquisto degli stabili ancora di proprietà aziendale.
La fase due riguarda invece l’assetto futuro della società, che probabilmente sarà ritoccato. Non è detto che la Verrès resti una società per azioni, è possibile trovi un’altra configurazione. Ad esempio potrebbe trasformarsi in una “in house” regionale. Ci sono molte incertezze anche sull’organico, in diminuzione da anni, mentre è certo che il capitale sociale dovrà essere ricostituito.
Una piccola ma fondamentale ancora di salvezza è rappresentata dalle commesse già pervenute, pari a 17 milioni di euro. Un volume di produzione – 4 mila tonnellate di monetazione – certo non eccellente, ma in grado perlomeno di rilanciare l’attività senza andare immediatamente in perdita. Con un po’ di fortuna potrebbe essere possibile accantonare un piccolo margine di utile, come non avveniva da anni.
I sindacalisti presenti all’incontro (Vincenzo Albanese del Fim Cisl, Enrico Monti della Fiom Cgil, Edy Paganin del Savt Met e Gabriele Noto della Uilm) si sono detti soddisfatti della situazione prospettata, che appare più rosea rispetto a qualche mese fa.
Restano comunque le preoccupazioni relative all’occupazione. In pochi anni ben 80 lavoratori a tempo determinato hanno perso il lavoro, e 12 sono rientrati in un programma di mobilità e incentivi al pensionamento. Attualmente alla Verrès Spa lavorano 78 persone, molte delle quali hanno contratti a tempo indeterminato. Alcuni sono ex dipendenti della Tecdis, e certamente, ricollocandosi alla Verrès, speravano di risollevare la propria sorte.
L’azienda ha disposto la cassa integrazione ordinaria per 9 persone, a partire dal 9 gennaio. I sindacati hanno espresso con forza la necessità di tutelare l’organico “sopravvissuto”, introducendo inoltre una turnazione della cassa integrazione.