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Per difenderci dalla minaccia di sostanze tossiche che possono compromettere la salute è possibile riproporre in chiave moderna i concetti di drenaggio e depurazione, cari alla tradizione, ma trascurati dalla medicina accademica.
Hibiscus sabdariffa L. droga
Società

Per difenderci dalla minaccia di sostanze tossiche che possono compromettere la salute e indurre una senescenza precoce, è possibile riproporre in chiave moderna i concetti di drenaggio e depurazione, cari alla tradizione, ma trascurati dalla medicina accademica.
La ricerca scientifica ha individuato piante officinali e frutti idonei a mantenere l’efficienza dei processi fisiologici che assicurano a cellule e tessuti uno scorrevole flusso di liquidi e sostanze, rivitalizzando e rinnovando costantemente il nostro organismo e la sua capacità di svolgere attività integrate e coordinate: ne sono un esempio le bacche di Ribes rosso, i fiori di Karkadè, il frutto di Mango e specie come Verga d’oro, Schisandra e Fumaria.

Ogni giorno il nostro organismo è impegnato a neutralizzare e rimuovere sostanze potenzialmente tossiche. Alcune sono endogene, cioè originate dalle stesse attività fisiologiche del corpo umano, come ormoni, acidi biliari e composti derivati dai diversi processi del metabolismo cellulare. Altre sono definite “xenobiotici”, dal greco “straniero”, perché, pur entrando in contatto intimo con la biochimica dell’organismo, sono a esso estranei: vengono introdotte dall’esterno, come farmaci, microrganismi batterici e virali, tossine generate da flore intestinali scompensate, o sono presenti per l’inquinamento ambientale nell’aria, nell’acqua, negli alimenti (pesticidi, erbicidi, contaminanti).
Quest’insieme favorisce e accelera i processi di senescenza in modo insidioso: tra i meccanismi individuati, emerge lo stress ossidativo, responsabile di un danno silente, continuo e progressivo, che inizia su piccola scala, disturbando l’equilibrio delle cellule e del loro ambiente, per poi compromettere gradualmente tessuti e organi.

Lo stile di vita e le condizioni ambientali delle società avanzate contemporanee esacerbano la potenziale valenza patologica delle tossine endogene e amplificano l’esposizione agli xenobiotici, con effetti che si evidenziano nell’elevata incidenza di malattie croniche e nella loro precoce apparizione in una popolazione che, nel confronto con il passato, acquisisce una sempre maggiore longevità.
Per preservare la qualità di quest’aspettativa, è opportuno mantenere alla massima efficienza l’insieme di funzioni che permettono all’organismo di identificare, neutralizzare ed eliminare le sostanze tossiche, evitandone un accumulo che potrebbe inizialmente alterare e successivamente soverchiare gli equilibri fisiologici. Alcune piante officinali e frutti si dimostrano utili strumenti per riproporre in chiave moderna i concetti di drenaggio e depurazione, cari alla tradizione, ma trascurati dalla medicina accademica.

Le bacche di Ribes rosso (Ribes rubrum) esercitano un’azione antiradicalica specifica contro i composti generati da xenobiotici. Questi frutti migliorano inoltre la funzionalità renale e contribuiscono a regolare l’equilibrio delle microflore genitourinarie e intestinali.
Il Karkadè (Hibiscus sabdariffa), la cui infusione di fiori è nota come tradizionale bevanda dissetante, è valorizzato da recenti ricerche per l’azione diuretica, ipotensiva e inibitrice di fenomeni ossidativi, in particolare a livello del fegato, dove riduce la sintesi di “colesterolo cattivo” a favore di quello “buono”. Contrasta inoltre la formazione di cellule nel tessuto adiposo, nota che insieme alle precedenti lo consiglia nel trattamento della sindrome metabolica, un quadro che associa obesità, ipertensione e disordini metabolici.
Il frutto del Mango (Mangifera indica) è un antiossidante, specifico in particolare per le membrane cellulari e interessante anche per le proprietà immunomodulanti e antinfiammatorie. Dati recenti ne evidenziano l’utilità nel trattamento di compromissioni renali legate a diabete e problemi neurologici.

Tra le specie della tradizione europea si distingue Verga d’oro (sommità fiorite di Solidago virgaurea), oggetto di continue ricerche che ne confermano e specificano le proprietà incentrate a livello renale, prostatico e intestinale. È un efficace diuretico acquaretico che mantiene corretto il bilancio elettrolitico, garantisce disponibilità di antiossidanti endogeni (es. glutatione), disinfiamma e inibisce la crescita di diversi microrganismi genitourinari e intestinali potenzialmente patogeni.
Pianta tonica e adattogena introdotta dall’antica Medicina Cinese, Schisandra (Schisandra chinensis) è indicata in condizioni di stress cronico con astenia fisica e mentale, disturbi dell’umore e squilibri metabolici. L’attività dei suoi frutti è incentrata sulla tutela del fegato verso ossidanti generati da tossine di origine metabolica o xenobiotici.
La Fumaria (parti aeree di Fumaria officinalis) è un “classico” depurativo del fegato, dei connettivi e della cute, validato scientificamente. Epatoprotettiva nei confronti di diversi xenobiotici, per la sua attività colagoga è specifica nell’affrontare stasi epatobiliari; favorisce inoltre la diuresi e il transito intestinale. Ricerche recenti stanno valutandone l’utilità nel trattamento di alcune patologie autoimmuni.

Una prodotto che associ le piante e i frutti citati in una formulazione sinergica può essere indicata a chiunque sia esposto a stress ambientale, a quanti seguano un regime dietetico mirato al controllo del peso, siano soggetti a terapie farmacologiche o tendano a condizioni dismetaboliche, oppure in associazione a prescrizioni erboristiche per migliorarne gli effetti o consolidarne i risultati.

Lina Suglia Erborista, Fitopreparatore, Consulente aziendale
 

Per questo articolo si ringrazia:

la società Fitomedical snc – info@fitomedical.com, www.fitomedical.com

il distributore esclusivo dei prodotti Fitomedical in Valle d’Aosta – Farmacia dott. Nicola, Aosta – www.dottornicola.it

 

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