Monitoraggio del Corecom su canali satellitari: troppa pornografia nelle fasce protette

Il Corecom Valle d'Aosta, che ha la delega per la tutela dei minori nel sistema radiotelevisivo, ha condotto, primo in Italia, un monitoraggio sui canali satellitari che ha messo in evidenza come ci sia troppa pornografia...
Società

Il Corecom Valle d’Aosta, che ha la delega per la tutela dei minori nel sistema radiotelevisivo, ha condotto, primo in Italia, un monitoraggio sui canali satellitari che ha messo in evidenza come ci sia
troppa pornografia sulle tv satellitari nelle fasce protette, anche su canali in ?chiaro?.
Nel 2004 ci sono arrivate le prime segnalazioni di immagini pornografiche sul satellite – ha spiegato Fabio Truc, presidente del Corecom Vda – e abbiamo avviato un monitoraggio. La cospicua documentazione è stata inviata all’Autorità Giudiziaria per le indagini del caso“.
Le risultanze del monitoraggio sono state consegnate alla Procura delle Repubblica di Aosta e alla Guardia di Finanza. L’indagine è stata condotta a campione attraverso un monitoraggio condotto nel periodo tra il 1° luglio 2004 e il 10 giugno 2005, con particolare riguardo nei confronti di orari di fascia protetta, dalle 16 alle 19. Il risultato dell’indagine ha rilevato che un sempre maggior numero di canali trasmette, addirittura 24h su 24 in ?chiaro?, programmi totalmente dedicati alla pornografia con immagini di una ?tale oscenità da essere difficilmente accettabili anche da un pubblico adulto?. Dal monitoraggio non sono emersi problemi per quanto riguarda le tv locali.
Il problema si pone in maniera evidente per i canali satellitari, sia quelli che non necessitano di abbonamento sia quelli ad accesso condizionato (smart card): “i primi – ha spiegato Francesco Ciabattone, del Corecom Vda – trasmettono immagini pornografiche in chiaro per tutte le 24 ore e sono facilmente accessibili da chiunque; i secondi, invece, facevano cadere il criptaggio dopo 10-15 minuti di trasmissione di film hard, rendendoli così visibili anche a chi non aveva la carta per l’accesso”. “In questo secondo caso – ha aggiunto Ciavattone – c’ è da dire che questi canali a marzo hanno emesso un comunicato avvisando di essersi accorti del problema, che poi non si è più riproposto“. Dalla ricerca, infine, emerge che sono in continuo aumento i canali satellitari che trasmettono immagini porno nelle fasce protette pubblicizzando numeri telefonici a pagamento.

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