Passa in Sardegna il referendum anticasta

Quorum superato per i dieci quesiti referendari: alle 22 di ieri, ora di chiusura delle urne, ha votato il 35,50% degli aventi diritto cioè 525.651 sardi.
News Nazionali

Cagliari, 7 mag. – (Adnkronos) – La Sardegna anticipa il Paese nelle riforme e cancella con i referendum le Province regionali del Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio e chiede l’abolizione di quelle storiche di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari. Quorum superato per i dieci quesiti referendari: alle 22 di ieri, ora di chiusura delle urne, ha votato il 35,50% degli aventi diritto cioè 525.651 sardi.

In provincia di Cagliari si è recato alle urne il 38,11% degli elettori (nel capoluogo ha votato il 40,44%), in quella di Nuoro il 34,76%, di Oristano il 33,04%, in provincia di Sassari il 37,23%, nel Medio Campidano il 42,55% (affluenza più alta), nella provincia di Carbonia-Iglesias il 31,53%, in Ogliastra il 28,74% e nella provincia di Olbia-Tempio il 26,85%.

‘Una giornata di grande partecipazione popolare che rappresenta una vittoria per la Sardegna e per tutti i Sardi’, è il commento del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. "I cittadini si riappropriano degli spazi della politica – ha aggiunto il presidente della Regione – e danno essi stessi impulso ad una stagione di cambiamento non piu’ rinviabile, che deve coinvolgere tutta la politica e l’intera societa’ sarda. Al di la’ delle appartenenze di ciascuno, bisogna cogliere questo messaggio chiaro e la volonta’ espressa di una Sardegna che intende decidere con scelte autonome e di rottura con il passato"

Per quanto riguarda i quesiti, i primi quattro, insieme all’ottavo, sono abrogativi e cancellano le quattro province regionali di Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio. L’ottavo taglia l’indennità dei consiglieri regionali. Chiede ai sardi se vogliono cancellare una legge che stabilisce che i compensi sono agganciati a quelli dei parlamentari ‘in misura non superiore all’80%’.

I quesiti consultivi, riguardano l’elezione diretta del presidente della Regione attraverso le primarie, la riscrittura dello statuto sardo, sull’indennità spettante ai membri del Consiglio regionale della Sardegna e il rimborso delle spese di segreteria, all’abolizione dei consigli di amministrazione degli Enti strumentali della Regione e alla riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 50.
 

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