Al ricco mosaico di opere d?arte che da un anno orna il villaggio di Etroubles sono state aggiunte due nuove tessere. Si tratta di due ceramiche realizzate da Italo Bolano, la prima dedicata alla figura del pellegrino, e la seconda alla ?Via Francigena?.
Oggi stesso, sabato 23 settembre,nel pomeriggio, davanti al municipio di Etroubles, è previsto il vernissage,allietato dalle note, dai canti e dalle musiche del gruppo valdostano dei Laripionpion.
Italo Bolano, originario dell?Isola d?Elba, ha aderito al progetto ?A Etroubles avant toi sont passés?, inaugurato più di un anno fa, grazie al quale è stato realizzato un vero e proprio museo a cielo aperto.
L?esposizione ospita opere di artisti di fama europea e mondiale, che, per le loro creazioni, si sono liberamente ispirati alle particolarità storiche della vallata, attraversata, nei secoli, da pellegrini, soldati, commercianti, e da molte importanti figure storiche, tra cui Napoleone.
Italo Bolano, infatti, è già il diciottesimo scultore e pittore che ha deciso di esporre all?interno del percorso artistico che si dipana nelle strade del paese, e che comprende, nella sezione francese, le opere di Albert Féraud, Guido Magnone, Norbert Verzotti ed Evéline Otis Bacchi, e, nella sezione svizzera, a cura di Léonard Gianadda, Hans Erni e Yves Dana. Bolano farà compagnia agli altri artisti italiani, tra i quali spiccano Andrea Granchi, Salvatore Sebaste, Sergio Zanni, Alberto Gambale e Carlo Brenna. Sono presenti anche opere di artisti della nostra regione, come Franco Balan, Giulio Schiavon, Siro Viérin, Chicco Margaroli, Enrichetta Jorrioz, oltre che di Mekhtiev Assaf, originario dell?Azerbaidjan ma residente in Valle d?Aosta.
In occasione del vernissage, l?amministrazione comunale di Etroubles, guidata da Massimo Tamone, presenterà a pubblico e giornalisti il nuovo grande progetto espositivo organizzato per il 2007 dal Comune, in collaborazione con la Fondation Pierre Gianadda di Martigny, e l?associazione culturale Parrellarte di Alessandro Parrella, curatore del museo e finanziato dal Fondo Sociale Europeo con il sostegno della Fondazione Crt di Torino.